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16 January 2018
Il 2017 si conferma un anno di crescita per l’industria della moda italiana
Dopo il brillante primo semestre, i dati definitivi del terzo trimestre mostrano, come era previsto, un leggero rallentamento già però compensato dai risultati molto buoni di ottobre, che si sono rivelati migliori delle attese. Nella seconda parte dell’anno si è registrata una divaricazione tra l’andamento incerto del mercato interno, che ha causato il rallentamento del terzo trimestre, e quello sempre positivo delle esportazioni, anche l’ottimo dato di ottobre (+7%) è il frutto di un balzo dell’export (+11%) che ha registrato la crescita tendenziale mensile più alta degli ultimi 2 anni e tra le migliori dell’ultimo quinquennio. La principale preoccupazione resta la dinamica complessiva dei prezzi di vendita: quelli industriali (prezzi di sell-in) sono sostanzialmente fermi sui livelli del 2016, mentre sono ancora in calo quelli al consumo.
Nei primi 9 mesi dell’anno le esportazioni sono cresciute più verso i Paesi extra-europei (+5,8%) che verso quelli dell’Unione Europea (+2%) con un andamento molto positivo verso alcuni Paesi asiatici: + 13,5% in Cina, +12,8% in Corea del Sud, mentre hanno stentato le esportazioni verso il Giappone (-0,3%). Sono in crescita decisa anche le esportazioni verso la Russia (+12,8%), mentre è ancora negativo l’andamento verso gli USA (-1,3%). Le attese per i consuntivi degli ultimi 2 mesi del 2017 restano positive. Le previsioni per il risultato finale dell’anno sono quindi ritoccate leggermente verso l’alto rispetto quelle del precedente FET: la crescita del fatturato per l’anno 2017 è prevista al +2,5%, rispetto al 2016, con un aumento delle esportazioni al +4,3% e un saldo con l’estero che cresce rispetto al 2016 di €1,1mld arrivando a €17.6mld.
La ripresa del fatturato per l’industria italiana della moda iniziata nel 2016 è proseguita nel 2017. Dopo il brillante andamento del secondo trimestre ci si attendeva un rallentamento nel terzo, che è avvenuto, ma in misura minore del previsto, grazie alla buona performance del fatturato sull’estero. La crescita complessiva del settore moda (tessile, abbigliamento pelletteria e calzature) + settori collegati (occhialeria, gioielleria, bigiotteria e cosmetici) nei primi 9 mesi dell’anno è stata del 2,9%. I primi dati sul quarto trimestre (ottobre) prospettano per gli ultimi mesi dell’anno un andamento ancora positivo. I dati dei primi 3 trimestri mostrano, per l’industria della moda (+2,6%), un andamento migliore nella filiera pelle-accessori-calzature che in quella tessile-abbigliamento. Nei settori collegati la crescita del fatturato è stata elevata (+3,5%) anche se in rallentamento rispetto al +7% dell’anno precedente.
Nella seconda parte dell’anno si è registrata una divaricazione tra l’andamento incerto del mercato interno e quello sempre positivo delle esportazioni. Anche l’ottimo dato di ottobre (+7%) è il frutto di un balzo dell’export (+11%) che ha registrato la crescita tendenziale mensile più alta degli ultimi 2 anni e tra le migliori dell’ultimo quinquennio.
Gli ordini sono giudicati in crescita dalla maggioranza degli imprenditori, secondo l’indagine sul clima di opinione di ISTAT-Eurostat.
La principale preoccupazione resta la dinamica complessiva dei prezzi di vendita: quelli industriali (prezzi di sell-in) sono sostanzialmente fermi sui livelli del 2016, mentre sono ancora in calo quelli al consumo.
Le esportazioni hanno ripreso nel 2017 ad accelerare il passo.
I dati dei primi nove mesi dell’anno registrano una crescita del 3,8% per l’industria della moda (tessile, abbigliamento pelletteria e calzature) e del 9,8% nei settori collegati (occhialeria, gioielleria, bigiotteria e cosmetici). Per questi ultimi la crescita è stata omogenea sia verso i paesi dell’UE che verso i mercati extra-UE. Eccezioni all’andamento positivo l’export verso il Regno Unito (-2%) e verso gli Emirati Arabi, il 4° mercato più importante per i settori collegati (-1,1%).
Nella componente moda la maggiore novità del 2017 è la ripresa di dei mercati asiatici e della Russia (+12,8%), a cui si deve buona parte del rilancio dell’export. Per quanto riguarda l’Asia la crescita è particolarmente importante verso la Cina (+13,5%), ottavo mercato per l’Italia, ma se considerato assieme ad Hong Kong è ormai il secondo Paese cliente, e la Corea del Sud (+12,8%), mentre hanno stentato le esportazioni verso il Giappone (-0,3%).
Resta problematico l’export verso gli USA, diminuito dell’1,3%.
Le importazioni (primi 9 mesi dell’anno) sono in ripresa per l’insieme di moda e settori collegati (+2,6%), ma la crescita è dovuta soprattutto ai settori collegati (+6,3%) mentre l’import di moda in senso stretto cresce solo dell’1,9%. Si deve osservare che le importazioni dalla Cina non sono cresciute e sono in calo da alcuni Paesi (ad es. Romania, Marocco, Slovenia, Turchia, Ungheria, Tunisia) in cui è maggiore la delocalizzazione produttiva delle imprese italiane.
Il saldo commerciale nei primi 9 mesi è attivo per €17,6 miliardi nella moda, in crescita rispetto al 2016 e per €27,9 miliardi nell’insieme di moda e settori collegati, anche in questo caso in crescita rispetto al 2016.
Lo scenario macroeconomico
I segnali di ripresa del quadro macroeconomico sono confermati dagli analisti internazionali che unanimemente prevedono un consolidamento della crescita.
Per quanto riguarda l’Italia, l’lSTAT nella sua nota mensile di dicembre ha fatto notare che il settore manifatturiero continua a registrare segnali positivi in termini sia di produzione sia di esportazioni e i livelli della fiducia di consumatori e imprese sono elevati. L’indicatore anticipatore dell’andamento dell’economia continua a migliorare suggerendo un consolidamento del ritmo di crescita.
Nell’area euro la crescita si consolida, si è avuta una revisione verso l’alto delle stime per il PIL e indicatori anticipatori del ciclo economico continuano a mostrare un andamento positivo. Negli USA la buona crescita del PIL è trainata dalle componenti della domanda che forniscono tutte un contributo positivo.
Complessivamente il commercio mondiale è cresciuto in misura marcata nei primi dieci mesi dell’anno rispetto allo stesso periodo del 2016 (+4%).
La moda italiana: 2016 e primo semestre 2017
Il 2017 si è confermato un anno di crescita per l’industria della moda italiana. Dopo iI brillante primo semestre, i dati definitivi del terzo trimestre mostrano, come era previsto, un leggero rallentamento già però compensato dai risultati molto buoni di ottobre, che si sono rivelati migliori delle attese.
Le attese per i consuntivi degli ultimi 2 mesi del 2017 restano positive.
Le previsioni per il risultato finale dell’anno sono quindi state ritoccate leggermente verso l’alto rispetto quelle contenute nel Fashion Economic Trends di settembre 2016.
La crescita del fatturato per l’anno 2017 è prevista al +2,5%, rispetto al 2016, con un aumento delle esportazioni al +4,3% e un saldo con l’estero che cresce rispetto al 2016 di €1,1mld arrivando a €17.6mld.
Considerando invece l’insieme di l’industria della moda e i settori collegati, la crescita prevista del fatturato si colloca prudenzialmente al +2,8%. Nella foto: un look della collezione Ermanno Scervino Uomo FW 18-19 presentata ieri a Milano
In copertina in homepage: un look della collezione Ermanno Scervino Uomo FW 18-19 presentata il 15 gennaio a Milano
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