Linea
27 September 2017
...ovvero: un sistema economico che ha come obiettivo l’eliminazione di sprechi e inquinamento, mantenendo il massimo livello qualitativo dei prodotti e dei materiali durante il loro ciclo di vita e che rappresenta un’alternativa all’attuale sistema lineare, il cui paradigma “prendi–fai–butta” pare oggi arrivato a “maturazione”.
L’economia circolare è un sistema che ingloba, ma va anche oltre il concetto di riciclo: un’opportunità che vale un trilione di dollari e che mette oggi in campo nuovi valori, coinvolgendo elementi chiave quali la creatività, il design, la cooperazione, la tecnologia ed il know how di nuova generazione.
Questi i punti chiave su cui si è innestata la conversazione proposta da C.L.A.S.S. il 27 settembre a Milano in occasione di Filo e moderata da Giusy Bettoni, che ha analizzato il concetto di circular economy mostrando come il sistema possa già oggi essere applicato e realizzato concretamente nell’industria tessile in un più vasto quadro di innovazione responsabile.
E lo ha fatto presentando tre storie di vera “circolarità” a monte della filiera moda.
Nel campo delle fibre sintetiche Roica by Asahi Kasei negli anni ha elaborato un processo innovativo per il recupero degli scarti di polimerizzazione e filatura, che consente oggi all’azienda di riutilizzare almeno il 50% degli scarti pre-consumer e che le ha permesso di ottenere la certificazione GRS (Global Recycling Standard). In occasione dell'incontro Uwe Schmidt, AKSE's Managing Director e Paolo Bellia, responsabile vendite Roica by Asahi Kasei per Italia, Slovenia e Croazia hanno presentato gli sviluppi più interessanti della famiglia di fili premium stretch sostenibili Roica Eco-Smart. La gamma propone un filo certificato GRS by Textile Exchange (3 versione), il cui contenuto proviene per oltre il 50% dal riciclo di materiale pre-consumer. Un secondo filo della famiglia Roica Eco-Smart ha inoltre da poco ottenuto la Cradle-to-Cradle Innovation Institute Gold Level for Material Health Certification, in relazione all’impatto che il filo ha sulla salute dell’uomo e dell’ambiente, ed è inoltre certificato “Hohenstein Environment compatibility”, a conferma che alla fine del ciclo di vita il filo si degrada senza rilasciare alcuna sostanza pericolosa nell’ambiente.
Alessio Catani, CEO di Filatura C4, ha puntato l’attenzione su Re.Verso, marchio di un nuovo sistema di produzione ad economia circolare per la lana e il cashmere che, in un’ottica di ottimizzazione aziendale orientata allo “zero waste” e alla vera economia circolare, si basa sulla raccolta, selezione, trasformazione di ritagli pre-consumer tinti per la creazione di filati e tessuti per il settore moda e contract. La piattaforma Re.Verso nasce dalla collaborazione di 5 partner qualificati per una supply chain 100% Made in Italy evoluta, integrata, trasparente e tracciabile: Green Line, Nuova Fratelli Boretti per la materia prima, A. Stelloni Collection By Mapel per il tessile fashion, Filpucci per i fili hi-end del knitwear e Filatura C4 per il tessile design contract e tessuti navetta in genere. La materia prima Re.Verso possiede le certificazioni GRS e SA8000 e uno studio del ciclo di vita del prodotto (LCA) effettuato da Prima Q attesta che, rispetto ai prodotti “convenzionali” in lana, i prodotti Re.Verso si segnalano per un risparmio del 76% in termini di energia e dell’89% di acqua, con un -96% di emissioni di CO2.
Massimo Marchi, CEO di Marchi & Fildi, ha invece illustrato gli sviluppi in chiave “smart cotton” di Ecotec, innovativo processo Made in Italy che consente di produrre ogni tipo di fibra garantendo una tracciabilità completa, trasparente e certificata dal ritaglio pre-consumer al prodotto finito. In quest’ottica, Ecotec by Marchi & Fildi è un filato di cotone “smart” che può arrivare a contenere fino all’80% di trasformato senza alcun compromesso in termini di qualità, versatilità e ampiezza della cartella colori (più di 70 colori sono disponibili in stock service), offrendo al consumatore nuovi valori in termini di sicurezza e salute della persona (Certificazione Tessile e Salute) e ai produttori tessili performance da record in termini di risparmio (LCA condotto da ICEA) rispetto a quelli derivanti dall’utilizzo di cotone tradizionale e organico: - 77,9% nell'utilizzo di acqua, - 56,3% nelle emissioni di CO2, -56,6% nel consumo di energia.
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