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Dimora del ‘600 e tecniche ancestrali

29 November 2024

La casa di Luisa Donati offre la cornice ideale per esplorare le meraviglie locali e scoprire due tecniche legate a mestieri antichissimi e affascinanti: la stampa a ruggine e la tintura con il guado

Nel centro Italia, le Marche sono una regione dalla bellezza straordinaria e dal fascino incontaminato, in gran parte lontano dal turismo di massa. La regione si distingue per il suo ricco patrimonio artistico, legato a nomi illustri come Piero della Francesca e Raffaello Sanzio, e per le sue tradizioni ancestrali, preservate con cura nel corso dei secoli. Qui nelle Marche c’è una persona il cui cuore è profondamente radicato sulle culture artigiane locali, animata dall’intento visionario di far scoprire al mondo come si possono tuttora fabbricare oggetti raffinati grazie a tecniche d'altri tempi: lei è Luisa Donati. Da secoli, la famiglia Donati è proprietaria dell’omonimo Palazzo Donati, situato nel cuore di Mercatello sul Metauro, città medievale al confine tra Toscana e Umbria. 

Con la sua facciata in pietra, questo palazzo imponente e ricco di charme domina la piazza principale ed è vivo testimone della storia locale. All'interno, stanze dalla bellezza senza tempo, decorate con gusto con broccati colorati, accessori antichi, tappeti, lampade e dipinti, creano un'atmosfera ispirante che invita al relax. Soggiornare in questa residenza di lusso è un privilegio reso ancora più prezioso dal fatto che gli ospiti di Luisa hanno l'opportunità di scoprire e toccare con mano tecniche antiche, che recentemente hanno conosciuto un ritorno di popolarità. Dal 2010, infatti, Luisa si dedica alla valorizzazione dei tesori nascosti della sua regione, dando lustro agli artigiani di tradizione ancora in attività e ai giovani appassionati che s’impegnano a perpetrare l’arte e i mestieri del loro territorio. 

I suoi ospiti sono invitati a scoprire, in un villaggio alle pendici dell’omonimo monte, l'Antica Stamperia Carpegna: un atelier di stampa specializzato nella "stampa a ruggine", procedimento che permette di ottenere il sublime tono ocra della ruggine! Diretto oggi da Emanuele, sesta generazione di una dinastia di artigiani originari della vicina Toscana, questo laboratorio è depositario di una tecnica affascinante e unica, rinomata per essere stata utilizzata già dagli Egizi. Questo metodo utilizza stampi intagliati a mano per imprimere immagini, generalmente motivi vegetali, su tele di lino, cotone o canapa, utilizzando una polvere composta di farina, aceto e ruggine di ferro, che conferisce al tessuto un aspetto straordinario!

Emanuele intaglia personalmente gli stampi che utilizza, nel legno di noce o di pero, come vuole la tradizione. Durante il processo, la ruggine si lega alle fibre del tessuto, producendo un effetto particolare, poiché la stampa è visibile da entrambi i lati. I passaggi successivi comprendono un bagno di soda caustica, un risciacquo e un'asciugatura per fissare il colore e permettere alle stampe di conservare la loro brillantezza nonostante i lavaggi. Dopo giorni di asciugatura al sole, il tipico color ruggine è fissato dal "ranno", un lavaggio tradizionale con acqua bollente e cenere, che lo rende resistente nel tempo. Gli ospiti stessi possono vivere l’esperienza utilizzando i meravigliosi blocchi di stampa per imprimere i motivi su tessuti naturali, creando così un oggetto unico che incarna una tradizione secolare e che ha, oggi, il sapore del lusso. Emanuele ha coltivato questo mestiere artigiano con passione e determinazione, e il suo lavoro è molto apprezzato dai marchi di alta gamma che si rivolgono a lui per collezioni esclusive. 

Luisa sa bene cosa rende indimenticabile un soggiorno a Palazzo Donati... Ed è per questo che invita i suoi ospiti a scoprire l'atelier della sua amica Stella Rossi, Valdericarte, dove potranno immergersi nell'universo di un blu raro e antico: il "blu di guado". Nota con il nome latino di Isatis tinctoria, il guado è una pianta della famiglia della senape con i tipici fiori gialli – le cui lunghe foglie blu-verdi sono state utilizzate per secoli per produrre una tintura preziosa soprannominata "oro blu". Tra tutti i colori naturali oggi caduti nell'oblio a causa dell'avvento dei coloranti artificiali, il guado possiede una storia singolare che ci invita a riscoprire le tradizioni ancestrali.

Conosciuto già dai Celti e menzionato dagli autori latini, il guado fu una materia prima importante in Italia, soprattutto durante la sua “golden age” che durò fino al XVII secolo, quando fu poi sostituito dall'indaco. Nel ducato di Urbino, il guado fu coltivato intensivamente nel corso dei secoli per la tintura degli abiti. Era anche apprezzato dai celebri pittori dei secoli XIV e XV, come Raffaello, originario di Urbino, e Leonardo da Vinci, che lo apprezzavano per la sua notevole resistenza alla luce del sole. Da Stella, gli ospiti hanno la possibilità, oltre a imparare tutto sul processo, di mettere loro stessi in pratica la tecnica e di testare le loro abilità realizzando batik o stampando su tessuto motivi di fiori e piante. 
Mecenate illuminata dei giorni nostri, Luisa è alla costante ricerca di artigiani appassionati di cui ama condividere il savoir-faire: e in questo rappresenta un vero asset per la sua regione e per i suoi ospiti che, con gli occhi ancora pieni di colori e affascinati da questi racconti che li riportano indietro nei secoli, possono prendersi un po' di tempo per sé, rilassandosi in giardino oppure leggendo e dipingendo vicino al grande camino del Palazzo. 
Un'immersione creativa che vale il viaggio! 

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