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Intimo, Calze e Beachwear, cresce l’export italiano

31 May 2018

Export al +8,4%, con incrementi a due cifre verso i mercati Extra-UE; bene sia l’intimo che i costumi, con un picco della calzetteria maschile: questi i dati 2017 presentati durante il convegno SMI dedicato al settore intimo, mare e calzetteria

Il 29 maggio presso la nuova Sede di Confindustria Moda a Milano, si è svolto l’incontro dedicato agli imprenditori del Settore Intimo, Calze & Beachwear organizzato da Sistema Moda Italia, che ha presentato un outlook sull’andamento delle esportazioni nel 2017 e sulle previsioni dei nuovi scenari futuri legati all’innovazione delle aziende. L'incontro si è aperto con il benvenuto del Direttore Generale di SMI e Direttore Generale di Confindustria Moda con Delega agli Affari Istituzionali, Gianfranco Di Natale. La parola è poi passata alla Presidente della Sezione Intimo, Calze & Beachwear di SMI, Patrizia Giangrossi, che ha presentato i dati di esportazione del comparto, elaborati dal Centro Studi di Confindustria Moda per Sistema Moda Italia.

Italia, l’export vola in alto

Per il comparto Beachwear, sia maschile che femminile, nel 2017 le esportazioni sono cresciute in particolare verso i paesi Extra-UE (+10,7% a valore); l’Intra-UE segue con un aumento dell’8,1%. I principali paesi di sbocco per i prodotti mare italiani restano Spagna, Francia e Germania. Anche il comparto dell’Intimo (maglia e tessuto) mostra una forte crescita soprattutto fuori dall’Europa (+18,3); i primi tre mercati di esportazione restano Germania, Francia e Spagna.
In generale, per tutti i prodotti del comparto, l’export ha avuto performance più che positive nel corso del 2017 (+8,4% per un totale di oltre 2 miliardi). L’abbigliamento intimo cresce dell’11,4%; seguono la maglieria intima (+10%) e i costumi da bagno (+8,7%). La calzetteria registra un aumento del 5,3% con un picco dell’area maschile (che chiude a +19,4%) a fronte delle calze donna che crescono invece dell’+1,2%.
Sostanziale stabilità per i consumi interni: secondo i dati Sita Ricerca, in crescita i costumi (+2% annuo), calo contenuto per l’intimo donna (-0,7%), tengono le altre categorie. 

Dalla distribuzione al consum-Attore

Per i futuri scenari di sviluppo del settore, il focus è oggi più che mai sul cliente e sulla capacità delle aziende di rispondere in modo moderno alle sue necessità. “Credo che i driver comuni come i tempi logistici, l’altissima attenzione al cliente, unita al forte impegno nell’innovazione dei processi produttivi siano la chiave per promuovere al meglio i nostri prodotti” ha commentato Patrizia Giangrossi "La vera sfida dei prossimi anni sarà interagire al meglio con il consumatore finale - sempre più interattivo e connesso - per comunicargli i vantaggi del prodotto a tutti i livelli produttivi.” Il consumatore diventa dunque sempre più protagonista delle scelte aziendali; e con gli acquisti online, anche le scelte a monte della consegna del prodotto, che ne permettano la corretta gestione con arrivo della merce in tempi sempre più brevi, diventano oggetto di fidelizzazione. Questi i temi sul piatto per la seconda parte del convegno, che ha dato la parola a un panel di esperti e ha visto la presentazione di case histories aziendali, soluzioni e servizi performanti in linea con le evoluzioni del mercato.

Marco Audisio, Chief Executive Officer di BFashion, ha introdotto l’azienda BCube e la nascita del nuovo ramo dedicato al mondo del moda, BFashion, il cui obiettivo è garantire alla clientela un servizio d’eccellenza in tutti gli ambiti produttivi e distributivi della logistica per il fashion, portando esempi (come il caso del cliente Speedo) in cui tali feature hanno contributo allo sviluppo e al successo del brand.  

A seguire Sara Caminati, Consulente e Docente di Social Media Marketing ha sottolineato la necessità delle aziende di offrire un’esperienza di acquisto multicanale, puntando sempre a mantenere lo stesso livello di servizio, indipendentemente dal sistema di vendita che si considera. Il consumatore è unico e si muove con agilità su diverse piattaforme, con un sempre più ampio potere nell’accrescere o meno la “reputation” delle aziende dalle quali acquista. L’online continua incessante la sua crescita, anche se con tassi inferiori al passato, in un settore complesso come l’intimo dove le problematiche legate alle taglie e alla vestibilità, impongono alle aziende di dotarsi di efficaci servizi di assistenza alla clientela, al fine di massimizzare gli acquisti, limitando il più possibile i resi.
 
L’intervento di chiusura a opera di Antonio Ragusa, Member & Business Development Director Retail Institute Italy, ha infine illustrato i processi in atto nell’evoluzione del punto vendita, sia fisico che digitale. Il punto vendita fisico si rinnova e aumenta sempre più gli stimoli, visivi e digitali, per rendere il consumatore parte attiva del processo di vendita. Ragusa ha sottolineato come l’esperienza di una marca multicanale coinvolga il cliente a un livello profondo, agendo su emozioni e razionalità e comunicando al consumatore visione e valori del marchio attraverso tutti i punti di contatto.

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