Linea
19 April 2022
Utilizzato nella lingerie-corsetteria,
universo in cui svela
tutta la sua raffinatezza, si declina
oggi anche nel settore medicale,
che lo apprezza per le sue
numerose funzionalità. Il nastro
ci veste, ci alleggerisce, decora
il nostro underwear, modella il
corpo ed entra nella nostra
intimità.
A Saint-Étienne, culla della produzione di
nastri, la mostra “Le Rubans de l’intime” ne
ha ricostruito la storia e il ruolo
preponderante nella moda, attraverso una
scenografia capace di valorizzare le creazioni di
celebri maison: le guêpière di Chantal Thomass –
iconica madrina dell’evento –, l’abito corsetto
firmato Jean-Paul Gaultier, i reggiseni delle maison
Cadolle, Lise Charmel o Fifi Chachnil, la lingerie
Dior, il vestito di Maurizio Galante e la vestaglia di
Franck Sorbier… Il nastro è al cuore della storia
della lingerie, della sua evoluzione e dei suoi usi.
Tecniche, estetiche, simboliche: le sue funzioni
nell’universo dell’intimo sono molteplici.
TESTIMONE
DEL SUO TEMPO
Il nastro diventa così testimone della sua epoca
attraverso quadri, incisioni, cataloghi, iconografie e
manifesti di diversi marchi (Lanvin, Scandale,
Aubade…) che permettono di ricollocare gli oggetti
nel loro contesto storico e di capire meglio i
cambiamenti legati alla valorizzazione e all’intimità del
corpo, che è insieme strumento di rivelazione e di
seduzione. Il suo uso nella lingerie svela l’evoluzione
dello spartiacque culturale tra consentito e vietato,
tra decoroso e scandaloso.
AL CUORE DELLA
NOSTRA INTIMITÀ
La lingerie rivela ciò che abbiamo di più intimo, e
il nastro si insinua con delicatezza e discrezione
nelle nostre stanze più segrete. Calze, corsetti,
reggiseni, guaine, slip, sottovesti… Il nastro invade i
cassetti del comò e si fa spazio nella vita di tutti i
giorni, rivelando, a seconda di come lo usiamo, la
nostra personalità e il rapporto con il nostro corpo.
Corpo svelato, corpo simbolo di sessualità, corpo
costretto, sostenuto, fasciato, alleggerito… Studiare il
ruolo del nastro nella lingerie significa penetrare in
sfere d’intimità ben precise… un’indagine intrisa di
consapevole voyeurismo!
UN’ANTICA TRADIZIONE
DI SAINT-ÉTIENNE
PER UNA PRODUZIONE
CHE SI DIVERSIFICA
Il nastro per la biancheria intima è una
tradizione antica, che si radica nella regione di
Saint-Étienne già nel ‘600. Le pratiche intime
della toeletta e del cambio della biancheria
evolvono alla fine del secolo successivo, ma è
dal 1845 che molte case di moda vengono
menzionate come produttori di nastri per
lingerie. La produzione si sviluppa man mano
che la biancheria intima si democratizza,
diventando sempre più varia e specifica.
Nel ‘900 l’evoluzione della moda arricchisce
così il corredo di nuovi capi, autentici corollari
dell’emancipazione del corpo che si libera del
corsetto. La produzione di nastri aumenta e il
settore si consolida per servire grandi nomi
dell’haute couture oppure della lingerie
francese come Cadolle, Aubade e Chantal
Thomass. L’evoluzione dei tessuti medicali e
contenitivi dalle complesse proprietà tecniche
contribuisce a una diversificazione della
produzione di Saint-Étienne, con aziende
come Cardial-Lemaître, Gibaud, Richard
Frères, Sigvaris o Thuasne che si
specializzano in prodotti tecnici per uso
medicale e sportivo.
Il personale della fabbrica
Villard-Doron,
circa 1950-1969
Immagine di Georges Martinier, Saint-Étienne,
Museo dell’arte e dell’industria di Saint-Étienne,
no. inventario 2016.4.1
✸ Focus Specializzati nella produzione di
nastri destinati alla lingerie-corsetteria, i
laboratori della fabbrica Villard-Doron lavorano,
negli anni ‘60, per i grandi nomi del settore:
Chantelle, Playtex ed Eminence. Le vedute dei
laboratori di Saint-Étienne sono una
testimonianza del lavoro femminile nei reparti di
tessitura, maglieria, piegatura e orditura. Nel 1967
la società conta 260 dipendenti. La produzione di
tessuti elastici varia all’infinito, dalla larghezza più
piccola alla più grande (da qualche millimetro a
due metri). Tipologie e design seguono la moda.
L’azienda produce nastri per giarrettiere,
giarrettelle, spalline, cinturini per slip, tessuti per
reggiseni, cinture, scarpe, guaine, tessuti per
l’ortopedia e i costumi da bagno, cavi elastici per
l’aviazione e l’aerostazione.
NASTRI PER
CALZE: DALLA
GIARRETTIERA
DI SETA ALLE
BALZE SILICONATE
La calza è un accessorio moda derivato
dalla caccia medievale: fascia la gamba e
deve essere sostenuta per non scivolare.
Per questa ragione si utilizza il nastro in
varie forme: dalle giarrettiere di seta
annodate sulla parte alta della calza nel
XVII secolo alle giarrettiere elastiche negli
anni ‘30, fino alle autoreggenti come le
Dim-Up, lanciate nel 1986. La giarrettella,
un piccolo nastro elastico, è un altro
mezzo di fissaggio che permette di
attaccare la calza al reggicalze. L’industria
dei nastri di Saint-Étienne sa adattarsi
alle varie mode, anticipando per esempio,
grazie alla ricerca, metodi che consentono
di sostenere la calza senza comprimere la
gamba!
Al di là della tecnica, la
morbidezza dei materiali e la delicatezza
dei nastri contribuiscono all’erotizzazione
della giarrettiera, della giarrettella e della
calza.
Nastro per giarrettelle e
giarrettiere, J-M Chosson,
1922, Saint-Étienne.
Museo dell’arte e dell’industria di Saint-Étienne
✸ Focus I produttori propongono ogni
stagione novità come questo nastro
plissettato rigido, appositamente studiato
per giarrettiere e giarrettelle, depositato
nel 1922 da J-M Chasson e Cie.
Vestaglia in macramé
di nastri su disegno
di Isabelle Tartière,
Franck Sorbier,
Parigi, 2009.
Museo dell’arte e dell’industria
di Saint-Étienne © Gil Lebois
✸ Focus Questo capo
in macramé creato con nastri
ha richiesto 960 ore di
lavoro nei laboratori
Haute Couture della
Maison Sorbier.
Giarrettiera in
pizzo nero con
nastri di raso e
organza, fissata
con nastro
elastico Chantal
Thomass,
Parigi, XXI
secolo
Collection particulière,
© Hubert Genouilhac
✸ Focus In Chantal
Thomass, la lingerie si declina in coordinato nello spirito della seduzione,
come in questo modello di giarrettiera in pizzo nero con nastri di raso e
organza fissati da un nastro elastico.
Corsetto, marchio
“Lafayette – modèle
Espécé”, circa 1920,
tessuto broccato a
motivi floreali giallo
pallido e giallo oro,
impreziosito da un
nastro di raso giallo
scandito da 2 nastri
nella parte alta, e
da 4 giarrettelle di
raso giallo.
Collezione Nuits de Satin,
© Nuits de Satin
✸ Focus Questo
corsetto in tessuto broccato a motivi floreali giallo pallido e giallo oro è
ornato nella parte alta da un nastro di raso giallo scandito da due
ghirlande di fiori. Viene commercializzato negli anni ‘20 con il marchio
“Lafayette – modèle Espécé”. Il girovita misura 62 cm. Il corsetto
comprende 8 stecche di balena piatte e si indossa sotto il seno. Gli
ultimi 14 cm sono privi di stecche per assicurare la libertà di
movimento e permettere alle donne di sedersi.
IL CORSETTO, OVVERO
IL CORPO COSTRETTO
Il nastro è l’elemento strutturale, tecnico e
ornamentale del corsetto, le cui forme e i cui
elementi di costrizione evolvono nel corso della
storia, come dimostrano i modelli (tra il 1890 e
il 1920), i manifesti pubblicitari antichi e le
fotografie. Il corsetto è, almeno nel XIX secolo,
un oggetto da portare nascosto sotto i vestiti.
Confezionato con un tessuto molto resistente,
il coutil, e balenato con l'aiuto di busc (lamine
di legno, metallo o avorio, arrotondate alle
estremità e collocate nella parte anteriore del
corsetto), è provvisto di tasche per accogliere
il seno e viene regolato per mezzo di
un'allacciatura posteriore, che richiede l'aiuto
di una cameriera per chiuderlo o aprirlo.
Inizialmente strumento di costrizione per il
corpo, conosce un revival ad alto tasso erotico
insieme alla guêpière dopo la Seconda guerra
mondiale. Quest'ultima è un pezzo di
corsetteria che sciancra il busto dando alla
silhouette femminile la forma di una "vespa",
da cui il suo nome. Inventato dal couturier
Marcel Rochas, è una guaina stretta, che
prosegue con un reggiseno a balconcino e si
completa con un reggicalze. Dopo un lungo
periodo di oblio, il corsetto è tornato di moda
negli anni '80 grazie soprattutto a Jean-Paul
Gaultier.
Guêpière “Coup de foudre” con
pizzo e giochi di intrecci, Chantal
Thomass, Parigi, 2019 circa.
© Hubert Genouilhac
✸ Focus “Coup de foudre” è una guêpière in cui gli
effetti di trasparenza del pizzo lasciano intravedere il
lavoro di corsetteria svolto dal nastro rigido e dai giochi di
intrecci.
Manifesto, corsetto Le Furet,
Leonetto Cappiello, Parigi, 1901
© Città di Parigi / Biblioteca Forney
✸ Focus Il corsetto è un capo intimo rigido che
integra rinforzi, stecche di balena o busc, destinato a
sostenere e ad assottigliare la vita della donna per
adattarla al vestito, in modo da sollevare e sostenere il
seno. Il manifesto del 1901 del corsetto Le Furet
sottolinea ed elogia i pregi di un oggetto che costringe
il corpo femminile per obbedire ai dettami della moda
dell’epoca.
CAMICIA DA
NOTTE, CAMICIA
DA GIORNO
Capo intimo maschile, la camicia
da notte guarnita di nastro
evoca anche il corredo della
ragazza nubile e il rito di
passaggio verso l’età adulta e
la sua sfera più intima. La
camicia da giorno, sempre
più raffinata, viene indossata
a diretto contatto con la
pelle, sotto il corsetto. I
nastri annodati ornano
queste camicie, dove hanno
la funzione di stringere la
vita o di sottolineare le
spalle. Quando i corpi si
liberano negli anni ‘20, la
camicia viene sostituita
dalla sottoveste, un velo
intermedio tra la pelle e il
vestito. I nastri di SaintÉtienne
utilizzati per la
sottoveste prendono allora
nomi evocativi: “Flirt”,
“Monamour”, “Caresse” o
“Soupçon”.
Camicia da giorno
in tulle di cotone
con ricami soutache
e nastri di raso,
circa 1880-1910
© Cité de la dentelle e de la mode,
Calais / F. Collier
✸ Focus La leggerezza
di questa camicia da giorno
in tulle di cotone con ricami
soutache fa dimenticare
le camicie di lino, cotone
o linone dei corredi
domestici ricamati per le
giovani nubili. Dal 1912 le
camicie sono trattenute sulle
spalle solo da nastri stretti.
Nastri annodati color
salmone sostengono
la camicia sulle spalle
e un altro nastro sottolinea
il girovita.
Dettaglio, camicia da
notte ricamata con nastri,
Christian Dior, 1970. Collezione Cité de la dentelle et de la
mode, Calais / Foto: © A. Artélésa
✸ Focus Nel XIX secolo, la camicia
da notte è quasi sempre semplice, in
batista o linone per la donna, in calicò
per l’uomo. Tra il 1870 e il 1900 si
assiste a un’evoluzione nella
raffinatezza della biancheria intima
femminile. I negozi di lingerie di lusso
propongono camicie di seta guarnite di
pizzi bianchi ed écru, che ben si
sposano con i tessuti nelle tonalità del
bianco, del rosa, del blu, del viola o del
giallo. Negli anni ‘30 la camicia da notte,
a volte impreziosita da pizzi, sostituisce
le parure camicia-pantalone e
sottoveste-mutandina.
Il modello di camicia da notte proposto
dalla maison Dior nel 1970 si
caratterizza per un colletto bordato di
pizzo su cui sono fissate roselline di
nastri di raso.
Gouache Lanvin Lingerie,
anni ‘10 e ‘20.
Patrimonio Lanvin
✸ Focus Fondata nel 1885, la
maison Jeanne Lanvin non smetterà
mai di rinnovarsi per soddisfare le
esigenze di una moda in piena
evoluzione. Negli anni ‘10 e ‘20 del
‘900 propone, in particolare, una linea
di lingerie che si ritrova nelle
collezioni di gouache della maison. Il
coordinato bianco è ricamato con una
ghirlanda di tulle, sostenuta da sottili
bretelline di nastro. La linea diritta
segue la moda à la garçonne del
periodo.
MODELLARE IL CORPO
PER SUBLIMARE LA
BELLEZZA
All’inizio del ‘900, con l’introduzione delle fibre
elastiche che assicurano al contempo una
vestibilità più fluida e un contenimento più
efficace della silhouette femminile, l’industria dei
nastri conosce una rivoluzione tecnica. La guaina
elastica sostituisce il corsetto. Guaine con
cinghie, guaine a bustino, stringivita, cinture
addominali… il “soft shaping” contribuirà al
successo dei marchi Scandale e Chantelle. Con la
lycra, comparsa nel 1959, i produttori
propongono guaine più pratiche e più sottili.
Spazio al benessere!
Manifesto,
La Gaine Scandale,
Lesage, 1950 circa.
© Città di Parigi / Biblioteca
Forney
✸ Focus Creata nel 1933, la
guaina di Scandale è la prima
guaina in tessuto elastico, che
permette alla donna di
assottigliare la vita, obbedendo
così ai canoni di eleganza
dell’epoca. Ma una simile novità
è destinata a dare scandalo, e il
nome viene mantenuto. Di
fronte al successo del nuovo
prodotto, la società Occulta
cambia nome e diventa
Scandale.
Stringivita reggicalze “Vertige”
in pizzo floreale foderato di
tulle. Laçage e piccoli nodi sul
davanti. Corpino con stecche
di balena, Chantal Thomass,
Parigi, XXI secolo.
© Hubert Genouilhac
DAL COMFORT
ALLA SALUTE
Con i nastri terapeutici o di
contenimento, il corpo diventa oggetto
di ogni attenzione. Il nastro si trasforma
in accessorio di comfort dalle proprietà
benefiche, come le cinture «calde», la
più celebre delle quali è probabilmente
la Gibaud, lanciata a Saint-Étienne nel
1935. Oggi il settore del comfort e della
salute prosegue il suo sviluppo con le
cinture lombari, le fasce curative per le
ulcere o le calze contenitive, con le
aziende di Saint-Étienne che si
impongono come leader del mercato.
Pubblicità cintura elastica, Richard
Frères, XX secolo.
Museo dell’arte e dell’industria di Saint-Étienne, no. inventario
2017.7.3, © Hubert Genouilhac – PhotUp Designz
Pubblicità cintura Tulemal,
Richard Frères, XX secolo.
Museo dell’arte e dell’industria di Saint-Étienne,
no. inventario 2017.7.4, © Hubert Genouilhac –
PhotUp Design
REGGISENO:
DALLA BRASSIÈRE
AL «NO-BRA»
Come per il corsetto, il nastro
svolge due funzioni –
strutturale e decorativa – anche
nella produzione del reggiseno.
Dal modello Cadolle del 1889 alla
brassière, passando per il Criss
Cross di Playtex, il reggiseno si evolve
modellando il corpo femminile secondo i
canoni estetici del momento. Anche se gli
anni 2000 vedono emergere un’ampia
gamma di tecniche di sostegno, il nastro
resta onnipresente nella produzione e le
aziende di Saint-Étienne adattano telai e
mezzi di produzione a queste innovazioni.
Reggiseno,
Herminie
Cadolle, Parigi,
1901.
Collezione NuitsdeSatin.com,
© Nuits de Satin
✸ Focus Herminie Cadolle, che nel 1889
inventa il moderno reggiseno, presenta la sua
creazione durante l’Esposizione universale. Nel
1900 lancia un’altra novità, il corselet-gorge, che
dividendo il corsetto in due libera il corpo
femminile.
Reggiseno “LA.15”,
Lise Charmel, 2010.
Museo dell’arte e dell’industria di Saint-Étienne,
© Gil Lebois
✸ Focus Il reggiseno glamour «LA.15» di Lise
Charmel, composto da 2,5 metri di nastri, risponde
a esigenze tecniche, pur restando sexy grazie al
design dei materiali e del modello: nastro jacquard
lavorato minuziosamente, tagli ad arte capaci di
unire seduzione e benessere, finiture esterne
tecniche che giocano con un nodo di nastro di raso,
finiture interne tecniche e morbide al tatto,
montaggi accurati, controllo magistrale
dell’elasticità.
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