Linea
22 April 2020
Nonostante la situazione critica sono ottimista, nella nuova realtà che si delinea vedo una grande occasione per riorganizzare molto del mondo che ci circonda. Per il nostro settore penso agli standard produttivi e distributivi che probabilmente avremo l’occasione di ridefinire per un futuro migliore e più vero. Per star bene, intorno a te devi avere un mondo più equo. Questa crisi può resettare una accelerazione che era diventata forse inutile in tanti aspetti. Io penso che potremo porre le basi per “vivere meglio”, non nell’ottica di fare più denari probabilmente, ma nel senso di poter integrare nuovi ritmi e nuove priorità. Nella contingenza abbiamo fermato l’azienda riuscendo a mantenere tutti i collaboratori ed aspettiamo di poter ripartire in sicurezza, e lo faremo solo in questo modo.
...abbiamo deciso di proporre ai nostri clienti 5 serie delle 10 del 2020 che saranno messe in vendita questa estate. Le altre 5 saranno tolte dalla comunicazione e dal web e potranno o rimanere in stock dai clienti, o essere immagazzinate da noi per il negozio, e saranno riproposte in vendita la prossima primavera-estate 2021 come una nuova collezione. Per queste 5 serie commercialmente posticipate ci accolliamo tutti i costi, saranno fatturate ai clienti solo l’anno prossimo. Pensiamo di proporre un modo concreto ai negozi per alleggerire il carico prodotti dell’anno che avrà una stagione accorciata, e di strutturare un sistema di salvaguardia a zero costo per i commercianti. Proporremo poi dei piccoli flash d’attualità per il 2021, e cominceremo a presentarli da settembre, pensiamo con una proposta molto mirata e ridotta.
...è il desiderio che questa attuale necessità di rivedere tempi e metodi di lavoro sia la base di un #reboot intelligente, che si lasci indietro gli errori che negli ultimi anni hanno prodotto un mercato sempre alla rincorsa di anticipazioni e risultati non coerenti con un ambito che si vuole di qualità. Qui per qualità intendo non solo il prodotto ma anche il sistema di lavoro e il modo di produrre e consumare la moda. Sarebbe opportuno ridefinire per tutto il sistema tempi di proposta delle collezioni in negozio, coerenti con i prodotti proposti: l’estate presentata in vetrina in estate con saldi alla fine dell’estate, l’inverno in inverno con saldi alla fine dell’inverno. Mi piace pensare a un
nuovo mondo con meno consumi usa e getta, quindi anche più rispettoso
del lavoro, della creatività, del valore dei capi, del lavoro dei
commercianti.Penso ad un ambito professionale dove il prezzo dei capi sia coerente e consideri produzioni in paesi che non schiavizzano la gente e, non ultimo, premi i prodotti anche in termini etici, più rispettosi del pianeta. Penso anche che questo “modo” di valutare le cose ci possa permettere, come filiera, di lavorare tutti di meno e guadagnare probabilmente di più.
In questo momento si deve cercare di non sfruttare l’occasione, mi piace pensare ad un ambiente professionale dove si offre e si ottiene protezione e correttezza commerciale reciproca.
JERRY TOMMOLINI, PIN-UP STARS
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