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Shakespeare Pajamas
Un tè in pigiama nel salotto di William

08 March 2021

A Udine, uno scrigno sospeso nel tempo, che pone il capo nightwear per eccellenza al centro di una nuova dimensione lifestyle. Il concept? Un tributo letterario, con suggestioni d’epoca. Omaggio al grande drammaturgo inglese

Shakespeare Pajamas nasce tre anni fa nel cuore del capoluogo friulano. La nuova proprietà, che ha rilevato il negozio a fine 2019, ne ha mantenuto intatti lo spirito, la proposta e l’immagine, sviluppandoli in chiave “lifewear”, per lui e per lei. Un tè in pigiama a tu per tu con il grande William: Viola Bearzi ci guida alla scoperta di questo concept inedito.

Viola, tra Lei e “Shakespeare” è stato un colpo di fulmine: ci racconti…
Sono cresciuta a contatto con la moda. Da mio padre, che lavorava nel settore dell’abbigliamento, ho appreso le dinamiche della filiera; poi, da studentessa, ho avuto modo di collaborare con alcuni negozi, dove ho affinato la conoscenza e il piacere di toccare con mano i tessuti. Dopo gli studi, il mio percorso lavorativo ha preso tutt’altre vie… Ma il primo amore non si scorda mai! Poi, quasi per caso, mi sono imbattuta in questo store… e me ne sono innamorata! Nei suoi 40 mq, con la sua identità originale e il suo immaginario evocativo, fuori dal tempo, racchiudeva alla perfezione l’atmosfera del piccolo negozio di qualità, vicino alle persone, che rispecchiava la mia idea di boutique. Ho abbracciato il progetto in toto e ho deciso di svilupparlo integrando la pigiameria maschile con intimo e nightwear donna. E’ successo tutto in soli due mesi: a dicembre 2019 ho acquisito l’attività e il 7 gennaio 2020 già riaprivo.

“Shakespeare” e “pigiama”: un binomio singolare, British ma non solo… Come nasce e come si declina il concept in chiave di atmosfera e design?
Il tributo a Shakespeare, che connota inconfondibilmente l’immagine dello store, nasce dal forte legame con la cultura d’oltremanica dei precedenti proprietari, assidui frequentatori delle Midlands inglesi, patria del drammaturgo. In omaggio a questa ispirazione, la boutique ha un’atmosfera romantica e un fascino “out of time”, indubbiamente British, ma che s’innesta alla perfezione nella cornice della vecchia Udine. Del concept originale non ho toccato una virgola: ho voluto valorizzare l’heritage storico del negozio che, in un palazzo del ‘600 in pieno centro, conserva l’estetica dei muri e la vetrina originaria e, all’interno, tra nuance di blu e verde mixa la classicità degli arredi in legno con elementi di design moderno. Curiosità, in passato lo spazio ospitava la ferramenta più antica della città: e il bancone centrale, con la sua sequenza di micro cassettini in legno, è un omaggio dell’architetto al vecchio mobile di bottega per lo stoccaggio dei chiodi. In questa cornice il bel pigiama da uomo – un po’ “dandy”, un po’ “gentleman inglese”, e per questo scelto dai fondatori del concept come capo “fetiche” – è tuttora protagonista.  

Del resto… “Il pigiama è un luogo molto bello”! E’ la vostra frase di benvenuto…
La trovo perfetta: in poche semplici parole il creatore del concept ha sintetizzato l’essenza stessa del pigiama nella sua dimensione lifestyle. Il pigiama come stato mentale, come luogo sicuro, un luogo per se stessi, un luogo in cui ci si sente bene: la linea sottile di una domenica di relax in cui passi, senza quasi accorgetene, dall’ora “in cui sei ancora in pigiama” all’ora di “metterti in pigiama”… L’art de vivre secondo Shakespeare Pajamas, oggi più che mai nello spirito dei tempi.

Qual è secondo Lei l’elemento “cult” della boutique?
Senz’altro il dipinto del grande William, adattamento di una delle rappresentazioni artistiche più diffuse del ritratto shakesperiano, che dal fondo della boutique richiama i passanti, invitandoli a scoprire questo luogo inedito, e che ispira tutta la brand image, dal packaging alle shopping bag fino alle pagine social del negozio.

Ci parli della Sua filosofia di prodotto e di vendita…
Credo nel ritorno al negozio di vicinato, votato al prodotto di qualità, che dura nel tempo, con proposte selezionate, su misura per il cliente. Shakespeare Pajamas attrae un consumatore che, deluso dalla grande distribuzione, cerca prodotti ed esperienze autentiche, che parlino alla sua quotidianità e alla sua sfera personale. Non amo le scelte scontate, ma nemmeno troppo di nicchia. La mia idea è proporre un prodotto non massificato, di buona fattura, se possibile legato al territorio: pochi brand, a coprire varie merceologie, piccole aziende con produzioni controllate, a un prezzo equo e coerente. Al di à della semplice presentazione del capo, al cliente cerco di trasmettere l’esperienza “tattile” del tessuto, l’emozione e le sensazioni che i materiali trasferiscono sulla pelle… Un aspetto che, da sempre, rappresenta per me il cuore dell’esperienza di acquisto di un capo moda. E che oggi qualifica, rendendola speciale, la shopping experience targata Shakespeare Pajamas.

Com’è evoluta l’offerta e come ha sviluppato il brand portfolio?
Il progetto era inizialmente incentrato sull’intimo/notte maschile; lo step forward è stato aprire alla donna, integrando le linee femminili dei marchi già presenti e completando la gamma con la corsetteria e il mare Lisca e l’intimo tecnico di Magie Italiane. Sul pigiama, i marchi di punta restano Novati e Bonjour et Bonne Nuit, quest’ultimo apprezzato per l’approccio sartoriale e unisex e per modellistiche meno inflazionate, come la camicia da notte da uomo. Emporio Armani è l’unica griffe che tratto, con plauso alle scelte etiche della maison. In un’ottica di valorizzazione del territorio, per l’intimo e la maglieria ho riconfermato il marchio Vittoria, del Maglificio friulano Ma.Re, cui si affianca oggi, dal Piemonte, Madiva/Artimaglia con le sue proposte in lana/seta certificata. Completano l’offerta le calze di Alpina, Vittoria e 1912.

Qual è oggi il profilo della vostra clientela?
La fedeltà al concept originario ha fidelizzato i clienti storici, over 30 attenti al prodotto di qualità, ma anche più giovani attratti dalla griffe. Accanto a una consolidata clientela maschile, sono tante le donne che, abituate ad acquistare qui per “lui”, oggi scoprono anche prodotti per sé e, soddisfatte, ritornano e contribuiscono al passaparola.

Ritiene che la valorizzazione della sfera privata e i nuovi modi di vivere la quotidianità domestica che abbiamo riscoperto in questo 2020 guideranno anche in futuro le scelte dei consumatori?
L’esperienza dell’ultimo anno ci ha portato a riassaporare le gioie e i piccoli lussi dello stare a casa: e su questo vissuto il racconto del nostro “Shakespeare” si ancora alla perfezione. Il piacere dei momenti per sé, il valore di un tempo “di qualità”, la “coccola” di un bel pigiama, di un materiale che fa star bene sulla pelle, di un capo intimo scelto per gratificare se stesse e il proprio partner… Sono esperienze che abbiamo imparato a riapprezzare, e credo che difficilmente saremo disposti a rinunciarvi, anche quando #iorestoacasa non sarà più la normalità. Una nuova chance per marchi e negozi…

Superficie di vendita: 40 mq

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