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24 January 2022
Una misura tanto
gradita quanto agognata visto che raccoglie le istanze portate dal 2020 da
Federazione Moda Italia-Confcommercio all’attenzione delle Istituzioni per un
settore ancora in forte sofferenza e che fatica a ripartire.
A commento della notizia, Renato Borghi, Presidente di Federazione Moda
Italia-Confcommercio: "Ringraziamo il Governo e tutti gli interlocutori che si
sono adoperati per dare attenzione anche alla distribuzione commerciale della
moda che, nonostante qualche segnale di ripartenza nel 2021, è tornata a
soffrire a seguito di una sorta di quarantena commerciale.
Stiamo
registrando un crollo vertiginoso delle vendite dovuto alla drastica diminuzione
dei flussi certamente per la diffusione di contagi e quarantene, ma anche e
soprattutto per l’eccessivo utilizzo di modalità di lavoro agile nel pubblico e nel
privato, oltre alla pressoché totale assenza dello shopping dei turisti e ad un
sentiment negativo che rallenta, se non inibisce completamente, i consumi di
prodotti di moda, seppur scontati.
In questo periodo di difficoltà e di forti
preoccupazioni anche per l’incremento dei costi energetici – prosegue Borghi –
le misure di sostegno, nonostante la dotazione di risorse non corrisponda alle
necessità, sono un messaggio positivo che risponde al rischio di vedere anche
quest’anno forti eccedenze di magazzino per i negozi di moda, con problemi a
cascata su tutta la filiera.
Dopo due anni di fortissime riduzioni dei margini, utili
soltanto a contenere le perdite di fatturato e a garantire continuità aziendale ai
fornitori, i nostri negozi rischiano di non avere più liquidità anche per i forti
indebitamenti con Istituti di credito, fornitori, locatori e, in alcuni casi, anche
con il fisco.
Preoccupa, per il futuro, l’incremento dei costi energetici tanto sulle
aziende, che saranno costrette ad aumentare i prezzi, quanto sulle persone che
dovranno fare i conti con un portafogli notevolmente alleggerito e con
l’ineludibile incremento dei prezzi di prodotti anche di prima necessità.
Figuriamoci l’impatto su tutti gli altri consumi con un’impennata dell’inflazione
che già a gennaio, secondo le stime di Confcommercio, vola al 4,7%”.
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