18 April 2019
Unitamente ai dati di pre-consuntivo 2018 per l’industria del Tessile-Abbigliamento, durante la conferenza stampa del 10 aprile a Milano Sistema Moda Italia ha reso note anche le previsioni del Centro Studi di Confindustria Moda relative al primo semestre 2019. Frutto del modello econometrico sviluppato ad hoc dal Prof. Serati, Associato di Politica Economica presso l’Università Carlo Cattaneo – LIUC di Castellanza, tali stime previsionali s’inquadrano in uno scenario geo-economico in evoluzione, nel quale il Centro Studi Confindustria individua in particolare 6 fattori di criticità da monitorare nel 2019: le elezioni europee, gli esiti della Brexit, i timori di una recessione nell’Eurozona, la minaccia di attacchi cibernetici, il rischio di una frenata degli USA, le tensioni commmerciali USA-Cina.
Nella foto: da sinistra, Marino Vago, Presidente SMI e Gianfranco di Natale, Direttore Generale SMI
L’EVOLUZIONE DEL TESSILE-ABBIGLIAMENTO ITALIANO NEL PANORAMA INTERNAZIONALE
Ponendo come input del modello econometrico il quadro previsionale elaborato dal Fondo Monetario Internazionale e dalla BCE*, per l’industria italiana del Tessile-Abbigliamento nel primo semestre del 2019 prosegue il trend favorevole dell’anno appena concluso. È prevista però a una decelerazione rispetto alle dinamiche del 2018.
Il turnover settoriale è stimato in aumento del +1,5% rispetto ai primi sei mesi del 2018.
Con riferimento ai due macro-comparti della filiera, il Tessile è previsto sperimentare un’evoluzione pari al +1,1%, l’Abbigliamento al +1,9%.
Secondo
il WTO, il volume degli scambi globali è atteso decelerare al +2,6%
nel 2019, con una variazione più robusta nelle economie emergenti
(+3,4% export, 3,6% import) rispetto ai mercati avanzati (+2,1% export,
+1,9% import).
Per quanto riguarda il Tessile-Abbigliamento italiano, da gennaio a giugno 2019 l'export è atteso confermare l’andamento positivo, rallentando tuttavia al +1,8% rispetto ai livelli raggiunti nel gennaio-giugno 2018 (quando aveva registrato una dinamica pari al +2,6%). Parallelamente, l’import è previsto in aumento del +1,3% (rispetto al +1,1% nel medesimo periodo del 2017). A fronte di tali stime, il saldo commerciale è atteso comunque ancora in miglioramento (+2,5% rispetto al primo semestre 2018). Il consumo apparente dovrebbe, invece, evidenziare una lieve flessione (-0,3%). Relativamente alle aziende attive e agli addetti, il settore TA sembra infatti aver trovato un nuovo equilibrio sul piano strutturale a seguito dei significativi processi di downsizing conseguenti le crisi del 2005 e del 2009. Le aziende sono stimate sostanzialmente stabili, così come gli addetti.
*GDP
Mondo: crescita 2019 +3,5%; GDP Italia: crescita +0,6% (scenario
IMF-World Economic Outlook); la politica monetaria della BCE resta
accomodante, mentre la FED, ove gli analisti prevedevano un’ulteriore
stretta, è attesa stabile; tasso di cambio euro/dollaro medio nel primo
semestre 2019 1,135; prezzo del petrolio 67 dollari al barile primo
semestre 2019.
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