24 April 2017
Photo: Anita Active
Oggi, in Italia, si assiste a un vero proprio boom dell’attività sportiva. Secondo i dati Istat, presentati a febbraio dal CONI, nel 2016 un italiano su 4 ha fatto sport e, dal 2013 a oggi, il numero dei praticanti è aumentato in tutte le fasce d’età, sia tra gli uomini che tra le donne e su tutto il territorio, toccando soglie record rispetto alla serie storica rilevata annualmente dall’Istat. I livelli del 2016 non si erano mai raggiunti in passato: segno che la cultura degli italiani nei confronti della pratica sportiva sta cambiando. Ecco cosa accade.
Fare sport fa BENE
L’attualità dei temi legati alla salute è uno dei fattori chiave che concorrono a dare nuovo “sprint” alla diffusione della cultura sportiva. La crescente inclinazione verso abitudini di vita più sane – dall’alimentazione alle pratiche legate al benessere del corpo e dello spirito –, pone oggi l’attività fisica al centro di un contemporary lifestyle orientato alla cura del sé. A fare la differenza è però la comunicazione. Come conferma l’analisi del CONI, in Italia il messaggio – veicolato su più livelli: personale, mediatico, istituzionale - che fare sport sia positivo e benefico a tutte le età, ha contribuito ad avvicinare all’attività sportiva nuovi target. Oltre lo spirito agonistico o la passione per uno sport in particolare, oltre la componente ludica e di svago o la motivazione personale legata a necessità specifiche, come perdere peso, in generale oggi si riscopre il piacere di fare movimento, di stare all’aria aperta; per molti lo sport diventa momento di socialità e aggregazione che qualifica il tempo libero, come conferma la sempre più ampia partecipazione attiva a eventi sportivi di massa come maratone, trail, marce e corse competitive e non.
Photo: Hanro
Fare sport è BELLO
In
uno scenario in evoluzione, in cui la sfera “health & wellness” si
aggancia a una più vasta dimensione “marketing & lifestyle”, cambia
anche l’immagine legata al mondo dello sport. Perché avere un corpo
bello e sano non è solo una scelta salutare: è il trend del momento.
Contesi da marchi e griffe, oggi atleti e campioni sportivi sfilano in
passerella, pre- stano il volto a campagne pubblicitarie, si sfidano a
colpi di gossip, copertine e servizi patinati e si spartiscono il podio
degli eventi glamour... Nuove star del fashion system, assurgono al
ruolo di celebrità e icone di stile. E la rivoluzione è soprattutto al
femminile: con i loro fisici scolpiti e temprati dall’allenamento le
belle dello sport si prendono la loro rivincita su esili mannequin da
passerella e bombe sexy del cinema e della tv, introducendo nuovi canoni
estetici nell’immaginario moda. Non è certo una novità: per una
donna, un corpo tonico e snello è il perfetto alleato degli oufit più
fashion. Ma, nell’era dei social, la posta si alza: e per la
“generazione selfie” glutei sodi, addominali a tartaruga, seno alto e
muscoli scattanti diventano trofei da esibire in spiaggia d’estate, e
tutto l’anno su instagram e facebook. Fitness oblige...
Photo: B-Active by Beachlife
Fare sport èDI MODA
Lo sport è un trend globale. Il culto dell’attività fisica arriva dagli Stati Uniti, e attraverso paesi europei di consolidata tradizione sportiva come la Germania, porta in Italia un immaginario forte, offrendo nuovi modelli da emulare e istituendo vere community di “sports addicted”. Basti pensare al boom degli activity tracker e delle nuove app per il monitoraggio delle funzioni corporee e dell’attività fisica, sempre più diffusi anche tra gli sportivi occasionali, che promuovono nuovi stimoli creando “network motivazionali” tra chi fa sport. Ed ecco che condividere esperienze atletiche, confrontarsi su obiettivi, esercizi e piani di allenamento o mettersi alla prova con nuove discipline oggi è più che mai “in” e su web e social impazzano consigli e video tutorial che promuovono nuovi modi per rimettersi in forma. L’ultima moda? Documentare con foto e video le pro- prie sedute di fitness, la partecipazione a eventi sportivi, l’ultima medaglia vinta, il taglio di un traguardo... Influencer e celebrities docent. Risultato: allenarsi non è mai stato così “cool”!
Photo: Seafolly
Vestire sportivo è ALLA MODA
Fare sport è di moda, e sempre più donne si adeguano. Anche nel look: perché per una vera sport addict, la tenuta dev’essere all’altezza... della prestazione e della pre- sentazione. Dress code: un abbigliamento tecnico, specifico per il tipo di sport, in linea con le ultime tendenze della moda active. Joga e pilates, fitness, running, bike e spinning, zumba, kick-boxing... A ogni disciplina il suo outfit e a ogni outfit il suo stile, fatto di colori, stampe, tagli e dettagli: uno stile così fashion (e al contempo così pratico) che si sfoggia ormai con nonchalance prima, durante e dopo l’allenamento. E’ la nuova dimensione Athleisure: un look tra- sversale tra comfort, performance ed estetica che interpreta l'aspetto più moda dello stile active per un nuovo modo di vestire sportivo; un fashion lifestyle di ispirazione newyorkese che, sdoganato da top model del calibro di Gigi Hadid e Kendall Jenner, complice il tam tam della stampa di moda inizia a farsi conoscere anche in Italia.
Photo: Parah Active
I NUMERI DELLA PRATICA SPORTIVA IN ITALIA*
Secondo i dati Istat presentati dal CONI a febbraio 2017 (www.coni.it/images/1- Primo-piano-2017/CONIok2017.pdf),
nel 2016 la percentuale di italiani sopra i 3 anni d’età che pratica
sport con continuità ha raggiunto il 25,1% (in sintesi: in Italia,
oggi, 1 persona su 4 fa regolarmente sport); e, se a questi si
aggiungono quelli che fanno sport saltuariamente, si arriva al 34,8%.
Dal 2013 al 2016 si sono avvicinati alla pratica sportiva 2.519.000
italiani. Complessivamente la po- polazione attiva in Italia oggi è
composta da 35.593.000 individui che svolgono uno o più sport o qualche
attività fisica nel tempo libero. Tra il 2013 e il 2016 la pratica
sportiva è aumentata in tutte le fasce d’età, con incrementi superiori
ai 5 punti percentuali in quelle giovanili e in quella 60-64 anni.
Anche se permane il gap di genere, gli sportivi che praticano con
continuità aumentano sia tra le donne sia tra gli uomini, raggiungendo
rispettivamente il 20,8% e il 29,7%. A livello territoriale la pratica
sportiva è più diffusa al Nord-Est (30,5%) e nel Nord-Ovest (29%) –
Tren- tino Alto Adige, Emilia Romagna e Lombardia in testa – contro il
27,3% del Centro Italia; al Sud e nelle Isole la percentuale si arresta
al 17,5% e al 18,9%, con livelli di inattività superiori al 50% in
tutte le regioni a eccezione della Sardegna. Tra il 2013 e il 2016
migliorano però tutte le statistiche per aree geografiche: il Nord
Ovest traina la crescita (+5,1 punti percentuali) e si evidenzia anche
un costante, se pur contenuto, incremento delle regioni meridionali.
* Fonte: Elaborazioni del Centro Studi del CONI su dati ISTAT
Il quadro attuale suggerisce nuove piste per il dettaglio specializzato di intimo in Italia. In un contesto più che mai dinamico, in cui un quinto della popolazione femminile fa regolarmente attività fisica ed è sempre più attenta all’outfit e al comfort, prodotti specifici come il reggiseno sportivo acquistano un nuovo potenziale attrattivo per le consumatrici. E per alcuni target in particolare, considerati gli incrementi nella pratica sportiva nelle fasce giovani – captabili dal negozio con argomenti di fitting su vestibilità specifiche tra circonferenza e giro, o al look, se lo sports bra è parte di una proposta activewear completa e accattivante – e in quelle più mature, fidelizzabili su contenuti di sostegno legati a un fattore morfologico oltre che di taglia. Tutti input che però fino a oggi il mercato ita- liano non sembrava pronto a recepire, o quanto meno a ricercare nel negozio di intimo...
Photo: Chantelle
“Rispetto ad
altre nicchie come maternity e post-surgery, che nella vita di una donna
rispondono a esigenze di vestibilità limitate nel tempo o legate al
vissuto della singola persona, lo sports bra veste una delle tante
occasioni di utilizzo quotidiano del reggiseno. Sempre più donne
corrono, fanno palestra... vogliono mantenersi in forma: e, con
l'aumentare della pratica sportiva, aumentano per il negozio le
potenziali clienti sul prodotto specifico. Certo, nella grande
distribuzione sportiva l’offerta di reggiseni è infinita, ma inadeguata
sul sostegno: un plus che l’intimista può assicurare, con un ulteriore
valore aggiunto in termini di consulenza e servizio.”
Fabio Ponzano, Chantelle
Reggiseno e Sport: ieri, un percorso a ostacoli...
Presso
l’intimista, il segmento sport & active ha faticato per anni a
decollare in Italia, dove le vendite restano tuttora appannaggio della
grande distribuzione di sportswear. Le ultime inchieste “Best Sellers:
marchi e prodotti” di Linea Intima, che con panel dai 70 ai 120 top
retailer intervistati l’anno analizzano l’evoluzione delle vendite per
categorie e segmenti, confermano come l’intimo sportivo – fino al 2016
trattato solo da una parte del campione, con una proposta limitata di
marchi e modelli - per i multimarca italiani di fascia medio-alta e alta
sia ancora una nicchia sia di offerta che di fatturato. Problemi di
visibilità in negozio (spazi, immagine), proposta poco appealing,
scarsa comunicazione... Vari i fattori che in passato hanno concorso a
ritardare la partenza del segmento. Ma l’ostacolo piùarduo èda
sempre la motivazione all’acquisto. Nel negozio di intimo lo sports bra
è spesso venduto in risposta a esigenze di comfort quotidiano legate
all’età o a condizioni fisiche particolari (post-operatorio ove non
presente un’offerta specifica) e non necessariamente per fare attività
fisica. In molti casi lo scoglio è il prezzo: molte donne non sono
disposte a spendere di più per un reggiseno “solo” per fare sport,
così ripiegano su vecchi modelli che hanno nel cassetto o, soprattutto
se giovani o con poco seno, si orientano sui negozi di sportswear, dove
l’offerta èvastissima e a cifre abbordabili possono acquistare
l’intero outfit (reggiseno compreso) sbizzarrendosi tra gli stili, i
colori e i modelli piùdi tendenza di noti marchi e griffe del settore.
... oggi, un nuovo sprint alla meta
Il 2017 si apre però all’insegna di un inatteso dinamismo: complici un’offerta prodotti più appealing e il forte impulso di comunicazione dato dai brand, nel primo trimestre sia i marchi produttori che vari dettaglianti segnalano un aumento dell’interesse verso l’intimo sportivo (ulteriormente incentivato dall’urgenza della “remise en forme” in vista dell’imminente prova costume...). E – lo confermano i feedback raccolti sui social o di persona con le clienti dai negozi – cresce anche l’interesse ad acquistare il prodotto presso l’intimista specializzato di fiducia. Del resto, chi fa sport continuativamente, soprattutto se ha un decolleté importante, una volta provato un reggiseno tecnico di qualità raramente torna ai modelli più economici della grande distribuzione. Certo, quella dello sports bra non è una vendita “facile”: è un prodotto che va spinto, mostrato e soprattutto spiegato. Materie traspiranti, controllo delle oscillazioni del seno, stabilizzazione e “effetto bloccante” anche nelle coppe piùgrandi si rivelano buoni argomenti di vendita, utili a diffondere il messaggio che, nel caso del reggiseno sportivo, lo “specialista” è il negozio di intimo e non quello di sport.
Photo: Triaction by Triumph
“Come marchio
specialista leader nel segmento vediamo un grande potenziale per lo
sports bra presso l’intimista specializzato in Italia. Complice la moda
della bralette esternabile, super fashion nei colori fluo rubati allo
sportswear, il mercato oggi non è più solo quello delle grandi taglie,
ma si apre anche alle coppe B e C, che in mancanza di un’offerta
adeguata prima non si avvicinavano al reggiseno sportivo, visto più
come un complemento che come una necessità. Un bel traguardo, perché
la protezione del seno durante l’attività sportiva è fondamentale per
tutte le taglie, anche le più piccole”.
Cristina Amann, Anita
“Sports bra fitter” cercasi...
Il
fatto che solo di recente le sportive stiano “scoprendo” il negozio di
intimo la dice lunga su quanto poco le donne in Italia siano consapevoli
della necessità di indossare un reggiseno adeguato durante l’attività
fisica. Il che – in un paese in cui la cultura del bra fitting ha
iniziato a farsi strada solo negli ultimi anni – da un lato non
sorprende, dall’altro denuncia un livello di disinformazione elevato su
un tema così delicato per la salute del seno. Per questo sul tema
abbiamo proposto due contributi professionali d’eccezione. Perché
indossare un reggiseno tecnico quando si fa sport? Quali benefit? E
quali rischi con un modello non adatto? Ce lo spiegano una fitness
trainer e a una campionessa sportiva di fama internazionale: Carolin Hobler, istruttrice di fitness, trainer per Les Mills in Germania, modella
Reebok e Head of Fitness per Gymondo (piattaforma online tedesca
dedicata al fitness), e Christina “Lady” Hammer, 5 volte campionessa mondiale di pugilato e testimonial Anita Active, intervistate dalla nostra rivista tedesca Sous.
Due testimonianze esclusive da scoprire sul numero di aprile di Linea Intima, a pag. 47 e a pag. 50.
Un’offerta dinamica e una comunicazione “attiva”
Accanto
ai “big” del segmento (Anita, specialista indiscusso con la gamma
Active, Triumph con Triaction, Chantelle con una proposta snella ma ben
strutturata, Freya Active), sull’onda del trend attuale sempre piùmarchi integrano reggiseni sportivi: Lovable, Prima- Donna, Cheek by
Lisca con la linea Miss Sporty (nella foto), Selmark... La comunicazione però fa la
differenza. Per Anita da anni lo sport è al centro di una strategia
dedicata (testimonial, sito internet, social), amplificata quest’anno
dalla re- demption dell’ISPO e dell’Anita Active Days: il grande evento
annuale in Germania che con workshop e sessioni sportive sul campo
richiama stampa, trainer e blogger internazionali del settore. In
Italia, su fb l’azienda propone video tutorial dedicati, con uno store
locator indirizza le clienti sui rivenditori specializzati e supporta il
trade con materiali espositivi, POP e promozioni. Per il nuovo
Triaction, dalla P/E 2017 in Italia Triumph ha predisposto un piano di
comunicazione di lancio che dal retail, con vetrine dedicate per la
promozione al consumer, si estende al trade multimarca con promozioni
locali e supporti alla vendita previsti già dai prossimi mesi; il tutto
corredato da una nuova immagine con protagonista la top model Jessica
Hart. A giugno torna poi Rimini Wellness, piattaforma leader per il fitness e il benessere in Italia: una vetrina d’eccezione per promuovere
le collezioni. Per i dettaglianti, molto però resta da fare per comunicare il prodotto sul (e in relazione al) punto vendita: co-marketing
con palestre, associazioni sportive e personal trainer sono una
strada vincente, ma meglio ancora – ci dicono – sarebbe coordinare
l’investimento con i brand nel quadro di strategie territoriali mirate. I
social sono una cassa di risonanza potente: il segreto sta nella
conoscenza e nella passione per il prodotto e nella capacità di
condividerla con le clienti.
“Nel 2017 l’Active
è per noi finora il segmento più dinamico. Nel primo trimestre abbiamo
spinto sul trade con promozioni mirate sui clienti nuovi e acquisiti,
volte ad allargare la gamma sull’intimo sportivo, con forniture
agevolate corredate da un piccolo espositore da banco. Ottimi i
risultati in chiave di sell-in, e molti clienti hanno già riassortito.
Al via invece dalla primavera iniziative sul sell-out: dal 1° aprile, a
fronte di un minimo d’ordine omaggiamo il rivenditore di una sport bag
Anita Active per ogni sports bra acquistato, da utilizzare come gift per
la cliente finale.”
Cristina Amann, Anita
MARKETING TIPS
Qualche idea di marketing per promuovere la vendita dei reggiseni sportivi...
- In
collaborazione con le palestre della zona, per esempio organizzando una
serata di consulenza sui reggiseni sportivi, potrete rivolgervi a
potenziali nuove clienti senza dispersioni e offrire alle habitué un
alto livello di competenza specializzata. Aggiungete un voucher per una
misurazione gratuita o un piccolo buono sconto.
- A cavallo, il
seno viene sollecitato in modo particolare. Perciò un buon reggiseno
sportivo è un must per tutte le amazzoni. Meno male che voi siete
presenti con iniziative di consulenzamirate nei maneggi della zona!
- Anche
le runner hanno bisogno di reggiseni sportivi di alta qualità e
vestibilità. Mettetevi in contatto con gli organizzatori di maratone o
corse cittadine: le possibilità di marketing sono molteplici, dalla
distribuzione di voucher all’allestimento di stand informativi
- I
brand che partecipano a manifestazioni sportive danno ai partner
commerciali la possibilità di presentarsi agli eventi in collaborazione
con il loro marchio. Approfittatene...
- I brand, anche per lo
sport, supportano inoltre il rivenditore nella creazione di eventi e
promozioni, fornendo materiali espositivi e kit vetrina dedicati. In
Germania, i grandi negozi organizzano eventi su invito per le
consumatrici per testare l’efficacia “in action” degli sports bra, con
tanto di trampolino e corde per saltare... In Italia spazi e risorse
non consentono operazioni così imponenti, ma qualche idea la si può
“rubare: campioni omaggio, modelle in reggiseno sportivo, consulenze e
test sul prodotto...
“Risegmentata nelle
gamme Studio (per attività più leggere) e Cardio (per discipline ad
alto impatto), con un bounce control testato scientificamente Triaction
si rilancia con una collezione completa, che implementa tutti i core fit
Triumph e si rinnova nello stile con colori e stampe esternabili. A
supporto del riposizionamento, che andrà consolidandosi per la P/E 2018
con una linea anche outwear, investiremo nel product seeding invitando
note influencer che praticano sport a provare personalmente i reggiseni.
Primo step, la campagna online con il ‘Team Triaction’: 4 sport
ambassador (tra cui la campionessa olimpica italiana Margherita
Granbassi) si sottoporranno a varie sfide sportive indossando i modelli
Triumph.”
Vanessa Occhetti, Triumph
Lo sport corre sulla rete
Vendere
e comunicare lo sport è il nuovo challenge per i dettaglianti di
intimo, online o offline. Francesca Bortoluzzi di Red Velvet – fitting
specialist e.tailer, vincitore Stelle dell’Intimo 2017 – ha condiviso
con noi interessanti spunti di riflessione.
Scopriteli nell'articolo correlato a questo dossier, nella sezione Business di Linea Intima Edit.
Se incursioni nella moda “Activewear” non sono una novità per il dettaglio di intimo, l’Athleisure non è un filone ancora ben “a fuoco” in Italia. L’intimo/abbigliamento a tema fitness e palestra è una nicchia presidiata con successo dalle griffe, che nelle loro collezioni underwear hanno inserito linee e capsule dedicate, con focus su dettagli logo e contenuti sport fashion: Emporio Armani, Calvin Klein, Guess (nella foto in basso), Twin-Set e Liu Jo. Ma, dal fitness all’Athleisure, lo “switch” è in chiave di “attitudine” e “stile di vita”. E in Italia...
Lo sport tra style e lifestyle
Lanciato da specialisti come il canadese Lululemon, il filone Athleisure si nutre di influenze Sport-Couture e Ath-Luxury sdoganate dalle passerelle del Pàp, contaminate con accenti streetwear e filtrate con i codici della moda quotidiana e tempo libero. Lo stile di vita attivo dei “Millennials” chiama un guardaroba versatile, eclettico, adatto a varie funzionalità e occasioni d’uso: brassière e bralette, felpe e leggings, body e top si reinventano per nuovi outfit casual chic, perfetti in città o in vacanza, in palestra o all'aperitivo, per la corsa mattutina o lo shopping in centro. Se però all’estero l’Athleisure è già un mercato importante, con un giro d’affari di milioni di dollari e una crescita del +30% prevista entro il 2020, soprattutto in Asia e USA (fonte: Invista su dati Morgan Stanley), in Italia sta ancora cercando un suo posizionamento.
Photo: SK8Y6
Athleisure, la grande sfida
I dettaglianti concordano: per funzionare ed essere di vero appello per la consumatrice, active e athleisure vanno trattati in chiave total look, con un assortimento vasto e specializzato e con spazi dedicati, difficili da integrare sulla metratura media del multimarca di lingerie senza snaturarne l’identità. Con un’offerta che resta a tutt’oggi limitata, sull’Athleisure l’intimista moda non regge il passo con il retail di sport, ma anche con i colossi lingerie: all’estero Victoria’s Secret elimina il mare a favore dell’activewear, e in Italia nelle catene i capi leisure rubano scaffali alla corsetteria. Visibilità e coerenza d’immagine sono il nodo cruciale: chi dà spazio e vetrine, suggerendo idee per rinnovare il guardaroba fitness, incrementa le vendite; per altri, stili e colori risultano troppi spinti e non adatti a tutti i fisici o le età. Molti negozi non escludono però sviluppi sul lungo termine: nel quotidiano, e anche sul lavoro, sull’onda del casual Friday l’abbigliamento formale cede il passo a un look più easy e confortevole, ma ricercato. Anche l’offerta evolve: il gym concept metropolitan glam d’ispirazione newyorkese di Parah Active, stili giovani come la linea Sporty Resille di Antigel o nuovi brand come SK8Y6 di Skiny, offrono spunti contemporanei e femminili, affini al gusto italiano. Per i marchi premium, l’evoluzione delle linee home e yoga verso una dimensione freetime che riscopre il lusso del tempo dedicato a sé suggerisce nuove piste tra Leisure e Athleisure. Gli spazi di crescita più interessanti riguardano però i negozi beachwear dove, sull’onda di una forte coerenza tra costume da bagno, aspetto fisico, sport e benessere, ben s’inquadrano i nuovi concept swim-to-gym dei big player come Seafolly o di nuovi marchi beach couture, come Hartès Venezia (nella foto): per brand e boutique, nuove soluzioni per “allungare” la stagione...
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