Atelier Intimo (Cina)

Esistono due varianti del nome d’insegna, entrambe scelte con cura: la prima, Atelier Intimo (la più conosciuta) rimanda alle radici francesi e latine del concept (con il plus di una pronuncia accessibile), in omaggio al Rinascimento italiano e al Neoclassicismo francese; l’altra è un nome cinese, fedele alle sue origini, 靘 (« Qing »), che rende onore al Classicismo del paese. Alla vista del nuovo flagship store del marchio, aperto a Shanghai il 21 maggio 2020, difficile resistere alla tentazione di saltare su un aereo, perché lo spazio è davvero accogliente e i tessuti dei capi esposti invitano al tatto. L’illuminazione è soffusa e sensuale, il pavimento tappezzato d’immagini di foreste lussureggianti: eppure, si ha davvero l’impressione di muovere un passo nel futuro… partendo dal passato, per abbracciare una nuova rinascita.

Secondo Christy Liang, titolare e fondatrice di Atelier Intimo, gli eventi epocali che di recente hanno segnato il mondo hanno ispirato il design dello spazio: come la rinascita della vegetazione dopo gli incendi che hanno devastato l’Australia o i ciliegi in fiore a Wuhan a seguito della pandemia. Nell’intero spazio della boutique, Christy ha voluto mettere in mostra la coabitazione tra l’uomo e la natura… con una netta predominanza di quest’ultima. Lungo una delle pareti, l’audace progetto artistico “15+1” presenta in esposizione 16 modelli di fisicità, realizzati a partire dalla scansione dei corpi della prima dipendente e di 15 clienti vip del negozio: tutte bellissime nella loro unicità, rappresentano la relazione che Atelier Intimo ha con il suo pubblico. 

❤ Ci piace la cura posta a ogni singolo dettaglio, dal lighting ai materiali sino alla presentazione, con tocchi di personalizzazione: un’ode alle origini di Atelier Intimo e alle sue clienti più fedeli.

Superficie di vendita 190 mq