Linea Intima Edit
25 marzo 2021
Qui Véronique Garofalo, all’origine del concept, s’impegna a "coccolare" (in francese “chouchouter”) tutte le donne che entrano in negozio, affiancandole in un vero e proprio percorso di riconquista della bellezza, della femminilità, del benessere e della fiducia in se stesse.
Signora Garofalo, com’è iniziata la storia di Chouchoute?
Nei tanti anni di attività nel settore medicale, dove ho seguito le persone in percorsi di gestione nutrizionale e di controllo del peso e mi sono occupata di terapia comportamentale e cognitiva, ho lavorato sulla motivazione, la stima di sé e la percezione dell’immagine corporea.
Come tanti, ho avuto esperienza con il cancro, non solo nella mia vita professionale ma anche tra le persone a me vicine; e alcune di queste persone le ho accompagnate durante tutta la loro lotta alla malattia. Ascolto ed empatia, sensibilità verso le donne alle prese con la perdita della femminilità a seguito di un’alterazione dell’immagine corporea, ma anche il percorso, spesso difficile, per trovare durante la malattia le risposte a diversi bisogni: da queste mie personali caratteristiche e motivazioni è nato il desiderio di creare une boutique dall’ambientazione calda e dall’atmosfera femminile, che rappresentasse una vera oasi di condivisione e benessere. Molto più di un luogo di vendita, Chouchoute è un porto sicuro in cui propongo un affiancamento completo in ogni step del percorso di cura. Qui, le donne possono trovare ascolto, consiglio e assistenza personalizzata nel rispetto dell’intimità e della femminilità di ciascuna.
Il layout di vendita è oggi parte integrante dell’esperienza d’acquisto. Come si caratterizza Chouchoute in chiave di atmosfera e arredo?
Si tratta di un luogo diverso, unico, dedicato alle donne colpite dal cancro durante il loro protocollo di cura. Volevo che Chouchoute fosse prima di tutto una boutique iper femminile, rivolta a tutte, e che non stigmatizzasse le “donne malate”; in quest’ottica, la vetrina passa solo velatamente il messaggio di una boutique per donne che hanno conosciuto il tumore. Per me è importante che le donne qui trovino delle risposte alle difficoltà incontrate lungo tutto il percorso (mastectomia, perdita dei capelli, chemioterapia...), ma che possano anche riscoprire il piacere di regalarsi una lingerie femminile, degli accessori moda, dei cosmetici, dei capi cocooning o, perché no, anche piccoli complementi di arredo. Chouchoute si articola in tre spazi: la boutique showroom, una sala per il networking e la lettura, una cabina per la prova dei capi e i trattamenti di bellezza.
Qual è il profilo delle donne che entrano da Chouchoute?
Alla fine è piuttosto variegato: a venire da noi sono ovviamente le donne colpite da tumore, e in particolare da tumore al seno, ma abbiamo anche clienti di zona o da fuori che cercano prodotti confortevoli, femminili, diversi….
L’ingresso è libero o lavorate su appuntamento?
La boutique riceve su appuntamento la mattina – l’agenda è per lo più per le donne in cura per il cancro – ma nel pomeriggio l’ingresso è libero.
Come si caratterizza l’esperienza d’acquisto da Chouchoute rispetto ad altre boutique? Cosa devono aspettarsi le clienti che entrano in negozio e che tipo di accoglienza riservate loro? E’ un luogo ricco di calore. La maggior parte delle donne restano piacevolmente sorprese dall’ambientazione cocooning, in cui si sentono quasi come a casa. L’accoglienza è sempre personalizzata: cerco di rispondere al meglio alle esigenze delle singole donne, tenendo conto della personalità e delle abitudini di vita di ciascuna. Qui ci prendiamo il tempo anche di bere un caffè o un tè, di sederci un momento e di conversare tra noi. Da Chouchoute si trovano prodotti per lo più realizzati in Francia o in Europa, e creatori di provenienza locale o regionale. Se non ho in negozio l’articolo nel colore o nella taglia desiderata, posso ordinarlo e riceverlo in tempi brevi, e questo grazie a un network di prossimità che lo consente! Abbiamo anche una proposta di pezzi unici, molto apprezzata dalle clienti.
Quali universi di prodotto troviamo da Chouchoute?
Protesi mammarie esterne e capezzoli artificiali (standard o su misura), reggiseni per protesi, lingerie in cotone bio, oufit per il relax, protesi tricologiche, cappellini, turbanti, foulard. Ma non è tutto: abbiamo anche cosmetici specifici, prodotti di aromaterapia, make-up bio, bijoux di design, comfortwear, plaid, candele, cuscini e articoli di pelletteria….
Oggi, le donne sono sempre più alla ricerca di naturalità e sostenibilità. Questo vale ancora di più per le donne che hanno conosciuto la malattia? Queste ultime hanno delle richieste specifiche?
Sì, la donna che ha vissuto l’esperienza del cancro vede le cose in modo diverso e si orienta su prodotti più naturali, soprattutto per la cosmetica. Anche il comfort è importante, così come la provenienza dei prodotti e la piacevolezza all’indosso.
Parliamo di lingerie: quali prodotti e marchi proponete e su quali criteri si basa la vostra selezione?
Lavoro con Amoéna, Anita, Cœur de Lys, Sénovie. Per i body propongo il marchio Céleste. La scelta si orienta sui produttori con un’offerta specifica di reggiseni per protesi mammarie esterne o che optano per capi in cotone bio. O che comunque propongono un intimo molto confortevole o progettato per rispondere alle specifiche problematiche del post-operatorio: modelli con cuciture rovesciate, allacciatura anteriore, spalline larghe, ecc.… La maggior parte dei marchi che tratto sono di produzione europea. Da Chouchoute si può trovare un intimo femminile o più sportivo, per tutte le età.
Avete anche un’offerta swimwear?
Sì, proponiamo i costumi del marchio Marli.
Che tipo di servizi offrite?
Assistenza e consulenza personalizzata, la possibilità di ordinare i capi con consegna a domicilio se la persona non si può spostare.
Chouchoute è presente anche su Instagram, Facebook e LinkedIn. Che ruolo giocano oggi secondo voi i social network e che importanza hanno nel quadro della vostra attività?
I social sono indispensabili per farsi conoscere. Molte persone mi hanno contattato proprio grazie a questi canali, e anch’io ho potuto fare degli incontri sorprendenti. E poi c’è tutto il corollario: i messaggi, le storie, le recensioni, le idee…
Pensate che la crisi sanitaria e l’esperienza del lockdown abbiano già cambiato o in futuro cambieranno le aspettative e l’approccio al consumo?
Può anche essere che vadano a beneficio del commercio di prossimità: consumare meno ma meglio…
Nuovi progetti allo studio?
Tanti! Ci terrei molto a organizzare degli atelier su vari soggetti: socio-estetica, nutrizione, sofrologia, sessualità, malattia e lavoro, meditazione… per citarne solo alcuni. Il tutto quando ci saremo lasciati alle spalle la crisi sanitaria!
Superficie di vendita: 54 mq
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