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Linea Intima Edit

Expo

Christian Dior, Couturier du rêve

17 gennaio 2018

Dal 5 luglio 2017 al 7 gennaio 2018, il musee des Arts decoratifs ha celebrato i 70 anni della creazione della Maison Christian Dior...

Foto a destra: Christian Dior, abito Opéra Bouffe, haute couture autunno-inverno 1956, linea Aimant. Abito da sera in faille di seta di Abraham. Parigi, Dior Héritage. © Photo Les Arts Décoratifs/Nicholas Alan Cope

Attraverso un’articolata esposizione, il visitatore è stato invitato a scoprire l’universo del fondatore e dei grandi stilisti suoi successori: Yves Saint Laurent, Marc Bohan, Gianfranco Ferré, John Galliano, Raf Simons e, negli ultimi anni, Maria Grazia Chiuri. Emozioni, storie di vita, affinità, ispirazioni, creazioni e derivazioni hanno collegato questa selezione di oltre 300 abiti haute couture realizzati dal 1947 ad oggi. Oltre agli abiti, e per la prima volta in maniera esaustiva, l’esposizione ha incluso anche tele, fotografie di moda nonché centinaia di documenti (illustrazioni, schizzi, foto di reportage, lettere e manoscritti, documenti pubblicitari...) e accessori di moda (cappelli, gioielli, borse, scarpe, flaconi di profumo e altro ancora). E, se Christian Dior è stato anche un appassionato d’arte e di musei, gli oltre 70 anni di creazione hanno visto l’interazione con quadri, mobili e oggetti d’arte. Tali opere hanno rivelato lo sguardo di Christian Dior e lo hanno fato rivivere esplorando le relazioni che il couturier ha saputo tessere tra l’universo della moda e l’arte in tutte le sue forme, definendo così l'essenza della Maison. I due curatori, Florence Müller e Olivier Gabet, hanno articolato il layout dell’esposizione secondo un percorso cronologico e tematico che ha messo insieme, per la prima volta, gli spazi dedicati alla moda e quelli della navata del museo, per un totale di quasi 3000 mq. Dunque, se vi siete persi questa favolosa retrospettiva, Linea Intima vi invita a immergervi, qui di seguito, nell’universo distintivo di uno dei più grandi stilisti di tutti i tempi e dei sei direttori artistici che hanno portato avanti negli anni l’immagine della maison.

Prima foto: Christian Dior, abito Junon, haute couture autunno-inverno 1949, linea Milieu du siècle. Abito da sera in tulle ricamato di pailettes di Rébé. Parigi, Dior Héritage. © Photo Les Arts Décoratifs/Nicholas Alan Cope 

Seconda foto: Maria Grazia Chiuri pour Christian Dior, abito Essence d’herbier, haute couture primavera-estate 2017. Abito da cocktail con frange, ricamo di fiori in rafia e fili incrostati di cristalli Swarovski, su ricamo originale di Christian Dior. Parigi, Dior Héritage. © Photo Les Arts Décoratifs/Nicholas Alan Cope

Quarta foto:  Maria Grazia Chiuri pour Christian Dior, abito New Junon, collezione haute couture primavera-estate 2017. © Photo Les Arts Décoratifs, Parigi/Nicholas Alan Cope


70 ANNI DI CREAZIONE

L’ultima retrospettiva parigina dedicata a Christian Dior, incentrata sui 10 anni di creazione dello stilista, dal 1947 al 1957, si è tenuta nel 1987 al musée des Arts décoratifs.
Per celebrare i 70 anni della Maison, questa nuova expo mostra come Christiane Dior e i sei direttori artistici suoi successori abbiano progettato e costruito il prestigio di un nome oggi sinonimo di haute couture in Francia e nel mondo. Ciascuno con la propria sensibilità, Yves Saint Laurent, Marc Bohan, Gianfranco Ferré, John Galliano, Raf Simons, e, oggi, Maria Grazia Chiuri hanno dunque elaborato un linguaggio stilistico fedele allo slancio creativo originario e contribuito a definire l’identità di Christian Dior in relazione allo spirito della sua epoca. Sulle note di questa retrospettiva di haute couture, risuonano anche le creazioni di Frédéric Castet per l’alta pellicceria, quelle di Serge Lutens, di Tyen e di Peter Philips per il beauty e di François Demachy per i profumi.

Foto a destra: Christian Dior, abito Palmyre, collezione haute couture autunno/inverno 1952, linea Profilée, abito da sera in raso di Robert Perrier ricamato con cristalli Swarovski, fili metallici, pietre, perle e paillette di Ginesty, Parigi, Dior Héritage. © Photo Les Arts Décoratifs, Parigi/Nicholas Alan Cope

MODE ET ART (DE VIVRE)

Personaggio chiave per la moda del XX secolo, dopo il lancio della sua collezione «New Look» per la primavera/estate 1947 Christian Dior ha profondamente modificato l’immagine della donna, relegando al passato le silhouette degli anni della guerra, che strizzavano l’occhio al guardaroba maschile. I nuovi abiti di Christian Dior esprimono una femminilità moderna, quella della sua donna-fiore, modellando un corpo dalle curve sinuose, il cui portamento fa riferimento alla cultura accademica del balletto classico. Le spalle sono delicate, il petto in evidenza, la vita stretta e i fianchi sublimati da gonne larghe come corolle. Christian Dior, non senza scandalo, ha rilanciato l’industria tessile, esigendo, dopo gli anni di stenti vissuti sotto l’occupazione, l’uso di grandi metraggi di tessuto. Ha saputo rinnovarsi nel solco nella tradizione della couture, restituendo un ruolo di primo piano agli artigiani del ricamo e del decoro. Ha inventato uno stile internazionale, riaffermando il ruolo di Parigi quale capitale della moda.
L’esposizione si apre con una breve panoramica sulla vita di Christian Dior, la sua infanzia a Granville, i suoi «anni folli» di scoperta delle avanguardie artistiche e degli spettacoli parigini, la sua formazione nel design di moda e il suo ingresso nella haute couture. Prima di rivolgersi al mondo della moda, Christian Dior ha diretto una galleria d’arte in società con gli amici Jacques Bonjean, e poi Pierre Colle, dal 1928 al 1934. Questa parte della sua vita rivive in una serie di quadri, sculture e documenti che rimanda all’eclettismo di una selezione artistica in cui nomi già noti convivevano con i giovani talenti della generazione di Dior, tra cui Giacometti, Dalì, Calder, Leonor Fini, Max Jacob, Jean Cocteau e Christian Bérard. Collezionista di antichità e oggetti d’arte, con una predilezione per l’Art nouveau e per gli arredi del XVIII secolo, amante dei giardini, Christian Dior ha attinto a tutte queste ispirazioni non solo per abbellire le sue residenze private ma anche per definire l’estetica della maison e delle sue creazioni. Notiamo infatti come i suoi abiti siano impregnati di riferimenti alla pittura, alla scultura, ma anche a tutto ciò che concerne l’art de vivre: carte da parati, tessuti, porcellana o chinoiserie.

Foto a sinistra: Henri Cartier-Bresson, la modella Alla indossa l’abito May in camerino durante la Première, 1953. © Henri Cartier-Bresson/Magnum Photos

Foto a destra: Christian Dior nel suo appartamento al 7 di boulevard Jules‑Sandeau a Parigi, attorno al 1950. © Christian Dior

UN VIAGGIO NEL TEMPO

L’expo svela dunque, l’uno dopo l’altro, tutti questi temi creativi che i successori di Dior hanno poi ripreso in chiave di leimotiv: l’arte e la fotografia, il tripudio di colori e di tessuti, l’eleganza strettamente parigina, il riferimento al decoro neoclassico, i tesori dell’esotismo, la suggestione per il tema floreale. Questi argomenti sono stati messi in scena da Nathalie Crinière con ambientazioni che evocano, in successione, la galleria di Monsieur Dior, gli atelier Dior, l’Avenue Montaigne, il Trianon, i viaggi, e ancora un giardino meraviglioso… Nel percorso della mostra, quadri, sculture, oggetti d’arte decorativa evidenziano i gusti e le fonti d’ispirazione dello stilista, in linea con una sensibilità condivisa dai direttori artistici arrivati dopo di lui. La visita prosegue lungo la navata attraverso un percorso cronologico che, dal 1947 al 2017, mostra l’idea fondante e l’eredità dello spirito Dior nella sua evoluzione attraverso i decenni. La silhouette del tailleur Bar, caratteristica del New Look, inaugura questo viaggio nel tempo. L’accostamento di bianco e nero dimostra tutta la novità dell’estetica di Dior che dà inizio ai “trenta gloriosi” della moda. Da allora, questo tailleur ha ossessionato l’immaginario della moda e di numerosi couturier e creatori. Ma lo spirito di Christian Dior continua a vivere anche grazie ai diversi direttori artistici che hanno raccolto la sua eredità dopo la sua scomparsa nel 1957. A loro è dedicata una successione di sei gallerie, che esplorano i codici con cui le loro creazioni concorrono a portare avanti questa visione della haute couture. Alla scelta rischiosa di un giovanissimo Saint Laurent segue per reazione la nomina più “razionale” di Marc Bohan. A seguire, l’avvento esplosivo di Gianfranco Ferré, poi la teatralità punk e chiassosa della moda di John Galliano, il manifesto «minimalista» di Raf Simons e, infine, la scelta di una donna, Maria Grazia Chiuri, e della sua visione impegnata della femminilità.

Foto a sinistra: Christian Dior, abito Miss Dior, collezione haute couture primavera-estate 1949, linea Trompe-l’oeil, abito da sera corto ricamato di fiori di Barbier, Parigi, Dior Héritage © Photo Les Arts Décoratifs, Parigi/Nicholas Alan Cope

Foto a destra: Christian Dior, abito Trianon, collezione haute couture primavera-estate 1952, linea Sinueuse, abito da sera in organza di Jean Page, ricamo di lamè, paillette metalliche e perle argento, Palais Galliera, musée de la Mode de la ville de Paris, don Francine Halphen-Clore, 1984. © Photo Les Arts Décoratifs, Paris/Nicholas Alan Cope

L'EVOLUZIONE DELLA SILHOUETTE DIOR

Il savoir-faire e la tecnica, senza i quali l’haute couture non esisterebbe, sono messi in scena nell’Atelier dove le lavoratrici sono all’opera, circondate da manichini, schizzi e tele. Una galleria propone una sintesi dell’evoluzione della linea e dell’allure Dior dal 1947, allestita con abiti, estratti di film o video delle sfilate. Il percorso termina nella sontuosa cornice della navata, allestita come una sala da ballo per la presentazione dei più fastosi abiti da sera, tra cui brillano innumerevoli creazioni riunite per la prima volta a Parigi. Alcune sono state indossate da clienti celebri che hanno contribuito a illuminare il prestigio della maison Christian Dior, dalla principessa Grace di Monaco a Lady Diana, da Charlize Theron a Jennifer Lawrence. Scoperta inedita, risultato dalle ricerche portate avanti per questo progetto, tra queste mise da ballo figura un abito battezzato Soirée Brillante che ha sfilato ai tempi di Christiane Dior al musée des Arts décoratifs nel novembre del 1955.
In occasione di una mostra che esponeva i grandi ebanisti francesi del XVIII secolo, Christian Dior era presente tra i finanziatori: grazie all’allure delle sue creazioni, l’inaugurazione si è trasformata in un evento culturale, mondano ed elegante. Quella sera, modelle della maison Dior hanno sfilato in abito da sera mettendosi in posa tra mobili e oggetti d’arte: un modo per evidenziare, in quel mercoledì 30 novembre del 1955, il posto naturale che la femminilità e i suoi ornamenti occupano nel cuore delle arti applicate e il ruolo preponderante giocato da Christiane Dior nella storia delle arti decorative.
Per questo ambizioso progetto, la maggior parte delle opere esposte provengono dal fondo Dior, per lo più mai esposte a Parigi, alle quali si aggiungono prestiti eccezionali dalle collezioni del musée des Arts décoratifs e dell’Union française des Arts du costume, dal Palais Galliera, dall’Istituto del Costume del Metropolitan  Museum of Art di New York, dal Victoria and Albert Museum di Londra, dal De Young Museum di San Francisco, dalla fondazione Pierre Bergé-Yves Saint Laurent, dal Museum of London, dal musée Christian Dior di Granville, unitamente ad altre prestigiose opere d’arte, di tutti i tempi e di tutte le epoche, tratte dalle collezioni del musée du Louvre, del musée d’Orsay e del musée de l’Orangerie, del Château de Versailles, del Centre Pompidou, del musée des Arts décoratifs e da numerose collezioni private.

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