Linea Intima Edit
24 luglio 2019
Agosto è alle porte: qual è quest'anno l'orientamento degli europei, degli americani e dei brasiliani per le loro vacanze estive? Quali sono le destinazioni più citate? Il budget dedicato alle vacanze? Quali comportamenti adottano la generazione Y e gli over 65 in materia di preparativi alla partenza? Quali alternative alla vacanza al mare? Queste le domande cui l’istituto Ipsos ha cercato di rispondere nel quadro del suo barometro annuale sulle vacanze estive, giunto oggi alla 19° edizione. Condotta per conto di Europ Assistance su un campione di 12.000 persone in Europa (Francia, Germania, Italia, Spagna, Belgio, Austria, Regno Unito, Svizzera, Polonia e Portogallo) e nel continente americano (Stati Uniti e Brasile), questa vasta inchiesta realizzata tra il 18 marzo e il 10 aprile 2019 offre una panoramica annuale delle intenzioni di vacanza dei cittadini dai paesi coinvolti, oltre che delle loro motivazioni, delle destinazioni e delle tipologie di viaggio preferite. Nel 2019 le previsioni per le vacanze estive hanno visto un consolidamento nella maggior parte dei paesi, con un budget in crescita in Europa, ma in calo negli Stati Uniti e in Brasile. Emerge inoltre che, anche se gli europei optano sempre di più per le mete estere, resta però forte la propensione a scegliere il territorio nazionale, sull’esempio degli americani. Infine, se il mare è ancora la meta più ambita, prende sempre più piede la moda delle vacanze «natura», se non addirittura ecologiche. E in Italia? Se da un punto di vista meteorologico lungo lo Stivale l’estate si è fatta attendere, gli italiani si dichiarano pronti a partire, con intenzioni di viaggio e spesa coerenti rispetto a un anno fa e una sempre più spiccata predilezione per il viaggio all’estero che, per il primo anno da quando esiste l’indagine, supera la soglia del 50%. Per saperne di più, continuate a leggere…
INTENZIONI DI VACANZA STABILI
Nel 2019, le intenzioni di vacanza si confermano stabili in Europa, negli Stati Uniti e in Brasile, consolidando la tendenza positiva che si osserva dal 2016. Dopo l’aumento registrato nel 2017 in Europa, ma anche negli Stati Uniti e in Brasile, il 2019 segna per il secondo anno il consolidarsi di un alto tasso di progettualità per le vacanze estive. Il 63% degli europei ha dichiarato che quest’estate andrà in vacanza, 1 punto in meno dell’anno scorso e allo stesso livello del 2017.
Se si considerano i trend dei singoli paesi, con il 61% dei nostri connazionali intenzionato a partire quest’estate, l’Italia si colloca di poco sotto la media europea. In termini di classifica, in Europa i vacanzieri austriaci sono in percentuale i più numerosi (70%), con un aumento di 4 punti rispetto al 2018, mentre. Nel trio di testa al 2° posto troviamo la Francia, con il 69% dei francesi in partenza per le vacanze (stabile), seguito dal 65% dei belgi (+2 punti), dal 64% degli inglesi (-2 punti) e dal 63% dei tedeschi (-1 punto). Gli svizzeri che hanno dichiarato di voler partire quest’estate sono stati soltanto il 62%, con un calo di 4 punti sul 2018. A pari merito con gli italiani, si è detto orientato ad andare in vacanza il 61% dei polacchi (+1 punto); i meno inclini alla possibilità di fare vacanze quest’anno sono spagnoli e portoghesi (entrambi fermi al 60%, - 1 punto i primi, 1 punto i secondi). Gli americani e i brasiliani continuano il processo di stabilizzazione per il secondo anno consecutivo. Il 68% degli americani e il 68% dei brasiliani hanno espresso l’intenzione di partire per le vacanze estive, evidenziando una cifra stabile per entrambi i paesi e un aumento di 2 punti sul 2017.
Sul fronte della durata delle vacanze, quelle degli italiani sono le più brevi d’Europa: se la media europea, almeno in fatto di intenzioni, rimane stabile rispetto al 2018 (12 giorni e mezzo circa) le vacanze dei nostri connazionali si accorciano e sono le più corte, con una durata di circa 11 giorni.
I francesi sono gli europei che dichiarano di fare le vacanze più lunghe (2 settimane, dato stabile rispetto al 2018), seguono svizzeri, spagnoli e belgi. Sulla scala del barometro, i francesi sono però sono preceduti dai brasiliani, che hanno previsto di stare lontani da casa 2,2 settimane.
VACANZE E BUDGET
Prima constatazione: tranne poche eccezioni, il budget medio aumenta in Europa e diminuisce negli Stati Uniti e in Brasile. Nel 2019, se la percentuale di europei che si è detta intenzionata a partire per le vacanze risulta più o meno invariata in confronto al 2018, il budget destinato alla pausa estiva è aumentato del 3%, raggiungendo in media 2019 €. La crescita è ancora più marcata nella zona euro, con un budget medio di 2099 € e un aumento del 5% sul 2018. L’incremento del budget europeo si deve principalmente a 3 paesi: la Francia, con un budget medio di 2201 € e una crescita del 10% sull’anno scorso; la Spagna, con 1798 € e un rialzo dell’8%; e la Germania, con 2467 € e un aumento del 4%.
Dei 4 paesi che si attestano su un budget vacanze più o meno stabile, Svizzera e Austria vantano le cifre più alte d’Europa, rispettivamente 3250 CHF (2856 €, stabile) e 2627 € (-1% sul 2018); gli italiani risultano sotto la media di spesa europea (1757 €, -1%), seguiti dai polacchi (1010 €, 4341 Zł). 3 paesi si discostano invece dal trend positivo: il budget medio belga destinato alle vacanze diminuisce del 3% (2242 €), quello britannico del 5% (1861 £, 2151 €) e quello portoghese del 3% (1333 €). L’edizione 2019 del Barometro Vacanze ha poi ipotizzato la possibilità di poter contare su un budget doppio: in questo caso, il 36% degli europei dichiara che viaggerebbe di più, il 20% che farebbe viaggi più lunghi mentre il 17% che cambierebbe destinazione. Quanto agli italiani, il 32% degli interpellati partirebbe più spesso, il 21% farebbe viaggi più lunghi e il 18% si recherebbe in altri posti. Il 14% dei belgi e dei tedeschi dichiara invece che, se disponesse di un budget più elevato, spenderebbe di più in loco. Gli americani sceglierebbero di viaggiare più spesso (30%) e, in seconda battuta, di partire verso altre destinazioni (20%). Per loro, l’eventualità di viaggiare più a lungo si piazza soltanto al terzo posto (17%). Anche i brasiliani opterebbero per questi tre scenari, ma in parti uguali: il 21% viaggerebbe più a lungo, il 21% partirebbe verso altre destinazioni e il 20% viaggerebbe più spesso. Il 10% porterebbe con sé anche un maggior numero di persone (contro l’esiguo 3% degli europei e 4% degli americani).
LA SCELTA DEL PAESE
Nella maggior parte dei paesi, i vacanzieri tendono a scegliere prioritariamente la loro nazione come meta estiva. La Francia batte ogni record, con il 56% che sceglie di restare sul territorio nazionale per le vacanze, la percentuale più elevata in Europa e nell’insieme dei paesi coinvolti. Poi arrivano la Polonia (52%), la Spagna (51%) e gli Stati Uniti (50%). Oltre la metà degli italiani dichiara invece di preferire l’estero (+4% sul 2018): mete predilette la Spagna (stabile dal 2018), seguita dalla Francia, che scalza la Grecia dal secondo posto.
Alla tendenza esterofila dei nostri connazionali fa eco la predilezione che gli altri europei, quando viaggiano fuori dai propri confini, continuano invece a mostrare per il nostro Paese, che con Francia e Spagna, figura sempre nella “Top 3” delle mete favorite, piazzandosi nello specifico al primo posto in particolare nelle preferenze di austriaci, svizzeri, polacchi e spagnoli.
Nel quadro di un’analisi internazionale a più ampio raggio, quando si tratta di scegliere la meta tra i vari paesi emergono però tendenze contrastanti. In primo luogo, la percentuale di vacanzieri che al momento dell’inchiesta non aveva ancora deciso dove passare le vacanze estive varia notevolmente sulle due sponde dell’Atlantico: 22% in Europa, 35% negli Stati Uniti e 43% in Brasile. In secondo luogo, se si considerano solto i vacanzieri che al momento dell’inchiesta avevano già scelto la destinazione, i trend in Europa e negli Stati Uniti vanno in direzioni opposte: mentre gli europei si avventurano sempre più spesso fuori dai loro paesi (il 69% nel 2019, + 4 punti sul 2017), sono sempre più numerosi gli americani che scelgono gli USA come meta estiva (il 77 % nel 2019, + 13 punti sul 2017): una scelta che si spiega considerando i criteri adottati dagli americani nel momento di decidere dove trascorrere le vacanze. Anzitutto il budget (come per gli europei e i brasiliani), poi le attività da fare in loco e infine il clima: la stessa top 3 degli europei. Il rischio di aggressione si colloca però al quarto posto, il rischio di attentato terroristico al quinto e la durata del tragitto al sesto (mentre si piazza solo al nono in Europa). Quest’ultimo criterio non sorprende, perché le vacanze degli americani hanno la durata più breve rispetto a tutti gli altri paesi convolti nello studio (1,4 settimane).
DESTINAZIONI DA SOGNO
I vacanzieri di tutto il pianeta sono accomunati dal desiderio di visitare determinati luoghi almeno una volta nella vita. Le destinazioni indicate sono molto diverse, ma – dai monumenti celebri ai siti naturali, passando per le meraviglie del mondo – hanno in comune il fatto di essere posti straordinari.
L’Italia resta ben salda nei “sogni” di europei e americani per le sue attrazioni. Tra i 10 siti culturali e naturalistici a livello mondiale più desiderati dall’intero campione della ricerca, ci sono ben 2 meraviglie italiane: il Colosseo (6° posto, a pari merito con Cascate del Niagara e Machu Picchu) e la Torre di Pisa. Il monumento che attrae di più in assoluto è la Torre Eiffel, seguono le Piramidi d’Egitto, la Muraglia Cinese e il Taj Mahal. Mentre gli europei sognano perlopiù luoghi fuori dall’Europa (il 18% si trova negli USA, il che fa di questi ultimi il primo paese da visitare in termini di mete imperdibili), per gli americani la migliore destinazione turistica è tra i loro confini (44%), con luoghi come il Grand Canyon (22%), il Monte Rushmore (11%), Yellowstone (8%), la statua della Libertà (7%), le cascate del Niagara (5%) o il parco di Yosemite (3%). Anche i brasiliani privilegiano il proprio paese, citando il Brasile come la prima meta da visitare (il 23% dei luoghi menzionati si trova in Brasile). Tra i luoghi imperdibili si annoverano la statua del Cristo Redentore (15%), l’arcipelago di Fernando de Noronha (4 %) e il Pan di zucchero (3%).
Dato che il loro territorio trabocca di paesaggi e di parchi nazionali sbalorditivi, gli americani che citano dei siti naturali tra i luoghi da vedere una volta nella vita sono il 39%, contro il modesto 18% degli europei e il 13% dei brasiliani.
MILLENIALS VS SENIORS
Quanto ai preparativi per le vacanze, in Europa la generazione Y (meno di 35 anni) e i senior (over 65) adottano comportamenti molto diversi.
Per cominciare, non danno la priorità agli stessi criteri nel momento di scegliere la destinazione. Mentre le motivazioni della generazione Y hanno tutte più o meno lo stesso peso in vista del risultato finale – il fatto di essere già stati sul posto (24%), il clima (22%) e le attività (21%) –, i vacanzieri senior privilegiano il fatto di conoscere già la destinazione (38%). Il loro secondo criterio, avere un amico in loco, arriva con una netta distanza (18%).
In secondo luogo, queste due generazioni non si definiscono nello stesso modo per quanto riguarda il loro profilo di viaggiatori. Mentre la generazione Y dichiara anzitutto di «cercare le offerte migliori prima di prenotare» (39%), gli over 65 risultano essere per lo più viaggiatori che «programmano solo il minimo indispensabile» (29%).
La generazione Y è più incline a pianificare ogni dettaglio del viaggio (18% contro il 14% degli over 65), mentre i vacanzieri senior tendono a programmare molto poco in anticipo (17% contro l’11% degli under 35) e tornare spesso nella stessa località (15% contro il 7% della generazione Y).
Paradossalmente, pur riducendo la pianificazione al minimo indispensabile (trasporto e alloggio), i senior prenotano il viaggio molto prima della generazione Y: il 78% fa la prenotazione con un anticipo di un mese o più, contro il 70% degli under 35.
Infine, quanto alla scelta della struttura, la generazione Y adotta criteri diversi, che hanno tutti un peso più o meno simile durante il processo decisionale: l’ubicazione (48%), seguita dalle recensioni dei viaggiatori (40%), dalle foto del luogo (28%) e dalle offerte promozionali (20%). I vacanzieri senior, dal canto loro, decidono in base a un criterio prioritario, l’ubicazione (58%), mentre tutti gli altri passano in secondo piano: recensioni (18%), foto del luogo (14%), offerte promozionali (12%).
SEMPRE PIU VACANZE "NATURA"…
In Europa, si osserva una crescente tendenza verso vacanze «a contatto con la natura», con un aumento dei vacanzieri attratti dalla montagna e dalla campagna.
Se il mare resta una destinazione estiva dominante in Europa (il 62 % dei vacanzieri ha in previsione mete balneari), una fetta crescente privilegia però le vacanze «immerse nel verde» e i siti naturali, come la montagna (20%, +2 punti) e la campagna (22%, + 3 punti). Questa situazione è riscontrabile in numerosi paesi europei, in particolare in Germania, dove la montagna (21%, +5 punti) e la campagna (23%, +3 punti) guadagnano terreno, ma anche in Francia, con la stessa progressione: il 23% dei vacanzieri ha previsto quest’anno di andare in montagna (+5 punti) e il 24% in campagna (+3 punti), anche se il 62% – una percentuale in linea con quella della media europea – si orienta ancora sul mare. Stesso trend per i britannici: il 33% degli interpellati ha previsto di andare in campagna (+4 punti) e il 14% in montagna (+2 punti). Quanto agli italiani, il mare viene sempre al primo posto: il 68% sceglie spiaggia e ombrellone, ma anche nel nostro paese cresce l’appeal della montagna (scelta dal 19% degli intervistati, con +4 punti sul 2018) e si registra un crescente interesse per collina e campagna (preferita dal 9%, +2% sul 2018).
… SE NON ADDIRITURA ECOLOGICHE!
Al di là di questo generale ritorno alla natura, va profilandosi anche un vero e proprio trend “verde”, a giudicare dai vacanzieri che, nel momento di scegliere la destinazione, tengono conto anche dell’impronta ecologica del viaggio. Il 17% dichiara che questo elemento svolge un ruolo essenziale nella scelta. E il dato è ancora più evidente tra i brasiliani, il 52% dei quali condivide questa opinione. Il criterio “verde” si piazza al nono posto della classifica brasiliana, contro il quindicesimo in quella europea. In Europa, i paesi più interessati dall’impronta ecologica sono la Polonia (“un ruolo essenziale”, 26%), l’Italia (24%) e il Portogallo (23%). A conferma di come per gli italiani intervistati, il parametro “green” pesi oggi in modo crescente sulla scelta e l’organizzazione delle vacanze, un ulteriore 46% gli attribuisce “un ruolo importante”. Brasile, Portogallo e Italia sono, con la Spagna, anche tra i paesi più interessati ai viaggi ecologici. Il 46% dei vacanzieri portoghesi sarebbe curioso di intraprendere un viaggio di questo tipo, insieme al 40% dei brasiliani e degli spagnoli e al 39% degli italiani. La voglia di vacanze rispettose della natura si manifesta anche nella volontà di limitare l’utilizzo di device e si coniuga con la tendenza sempre più diffusa a volersi completamente staccare dal lavoro. Il 69% degli europei attivi ha espresso l’intenzione di disconnettersi dal lavoro, con un rialzo di 3 punti rispetto al 2018. Questa fetta raggiunge il 76% nel Regno Unito, con un aumento di 5 punti sul 2018, il 71% in Francia (+1 punto) e il 70% in Germania (+2 punti). Il 67% degli italiani dichiara che in vacanza ha intenzione di staccare la spina e dimenticare del tutto le incombenze professionali, per dedicarsi a relax totale e famiglia.
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