DPCM 3 novembre, consentita la vendita dell'intimo anche in area "rossa"

05 novembre 2020

Nelle aree con scenario di massima gravità le attività commerciali al dettaglio sono sospese, fatta eccezione per i generi di prima necessità: tra questi, biancheria personale, articoli medicali e ortopedici. Sì dunque all'intimo, ma attenzione che...

Entreranno in vigore da domani, 6 novembre 2020 e saranno efficaci fino al 3 dicembre 2020 le disposizioni previste dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 3 novembre 2020, pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 275 del 4 novembre 2020, che va ad integrare i DPCM del 13, del 18 e del 24 ottobre 2020.
Ma cosa comporteranno questi nuovi provvedimenti per i negozi, in particolare nel settore dell'intimo? Facciamo un pò di chiarezza.
In una nota ufficiale aggiornata, diffusa nella giornata di oggi, Federazione Moda Italia ha sintetizzato le punti chiave del decreto che andranno a impattare sulle attività commerciali al dettaglio con focus sulle prescrizioni di specifica pertinenza per i negozi di moda.

L'ITALIA DIVISA IN TRE AREE

Ai fini del contenimento della diffusione del COVID-19, il DPCM del 3 novembre introduce misure urgenti elaborate sulla base di tre scenari:

- MISURE URGENTI SULL'INTERO TERRITORIO NAZIONALE (AREA GIALLA: Abruzzo, Basilicata, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Molise, Province di Trento e Bolzano, Sardegna, Toscana, Umbria, Veneto)
- ULTERIORI MISURE SU ALCUNE AREE DEL TERRITORIO NAZIONALE CARATTERIZZATE DA UNO SCENARIO DI ELEVATA GRAVITÀ E DA UN LIVELLO DI RISCHIO ALTO (AREA ARANCIONE: Puglia, Sicilia)
- ULTERIORI MISURE SU ALCUNE AREE DEL TERRITORIO NAZIONALE CARATTERIZZATE DA UNO SCENARIO DI MASSIMA GRAVITÀ E DA UN LIVELLO DI RISCHIO ALTO (AREA ROSSA: Calabria, Lombardia, Piemonte, Valle d'Aosta) 

ATTIVITA' COMMERCIALI, COSA ACCADE

Con riferimento alle misure urgenti sull'INTERO TERRITORIO NAZIONALE e per lo SCENARIO DI TIPO 3 di "elevata gravità con livello di rischio alto", il DPCM impone la CHIUSURA NEI GIORNI FESTIVI E PREFESTIVI DEGLI ESERCIZI COMMERCIALI PRESENTI ALL'INTERNO DEI CENTRI COMMERCIALI e dei mercati, a eccezione di farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, punti vendita di generi alimentari, tabacchi ed edicole.

Quanto allo SCENARIO DI TIPO 4 di "massima gravità con livello di rischio alto" - sono SOSPESE LE ATTIVITÀ COMMERCIALI AL DETTAGLIO, SALVO generi alimentari e DI PRIMA NECESSITÀ individuati nell’allegato 23, e in particolare nei comparti del settore moda:

   •   Commercio al dettaglio di confezioni e calzature per bambini e neonati;
   •   Commercio al dettaglio di biancheria personale;
   •   Commercio al dettaglio di articoli sportivi, biciclette e articoli per il tempo libero in esercizi specializzati;
   •   Commercio al dettaglio di articoli medicali e ortopedici in esercizi specializzati;
   •   Commercio al dettaglio di qualsiasi tipo di prodotto effettuato via internet, per televisione, per corrispondenza, radio, telefono 

E PER L'INTIMO?

In quanto inclusa nella categorie "biancheria personale" e "articoli medicali e ortopedici", la vendita al dettaglio di articoli di intimo e pigiameria è dunque consentita in tutta Italia, anche nelle zone indicate come "rosse".

I negozi che trattano queste categorie potranno dunque restare aperti in ottemperanza alle misure in vigore sull'intero territorio nazionale MA - sottolinea Federazione Moda Italia

ATTENZIONE...
In caso di offerta mista (intimo/notte, moda mare, abbigliamento, accessori...), la vendita in negozio è limitata ai SOLI ARTICOLI DI INTIMO E PIGIAMERIA; le altre merceologie dovranno dunque essere chiaramente indicate in negozio come "prodotto non in vendita".
C'è però spazio di commercializzazione anche per questi prodotti: la vendita di merceologie diverse dall'intimo/notte è infatti consentita per telefono o attraverso i canali internet del negozio.

Per agevolare la comprensione dell'impatto del DPCM sulle attività del settore moda, Federazione Moda Italia ha realizzato una sintesi delle misure, che vi proponiamo nella gallery a seguire. Il documento completo è inoltre scaricabile qui sul sito di Federazione Moda Italia.