Gimò abbatte un altro muro

24 gennaio 2025

Innovare e rinnovarsi sempre è da 25 anni la cifra distintiva della boutique torinese, che con l’ampliamento della storica location oggi accompagna i clienti in nuovi percorsi di emozione e scoperta

Il concept store nato nel 2000 dall’estro, la professionalità e la passione da Giusy Sabato e Monica Reali è oggi più vitale che mai. Intimo/mare e antiquariato per un format unico nel suo genere, in costante evoluzione nella proposta, ricercata e personalizzata, e nella sua presentazione, per una shopping experience a tutto tondo, coinvolgente e gratificante: cinque volte vincitore Stelle Best Shop Awards, il negozio ha fatto della capacità di emozionare il suo punto di forza.

La recente acquisizione degli spazi del negozio adiacente, che con l’aggiunta di un nuovo locale di 45 mq amplia a 350 la superficie espositiva della storica sede in Via Giolitti (con 26 metri di vetrine su strada), sfondando – letteralmente! – un muro apre, fuor di metafora, la via a nuove storie ed esperienze. Showroom di una progettualità in continuo movimento e trasformazione, in cui prodotti e arredi dialogano tra loro con layout sempre nuovi e in cui ogni ambiente è concepito per trasmettere un’emozione diversa, dall’esterno questo nuovo spazio, interamente a giorno, si presenta come una sorta di “showcase” del mondo Gimò, e metterà in scena i prodotti e le idee cui dare visibilità particolare durante l’anno.

In quest’ottica, l’ambientazione si vuole connotata, ma al contempo trasversale: il rosa alle pareti, delicato e avvolgente, ripreso dai tendaggi dei camerini e dalle poltroncine matelassè, abbraccia il visitatore in una capsule di intimità e benessere, mentre la tappezzeria a tema esotico, di grande impatto, ben si sposa con i colori e i materiali del mondo lingerie e notte attualmente protagonista e accentuerà l’effetto “wow” delle collezioni mare in estate.

Un altro significativo traguardo per Gimò: un investimento imprenditoriale che nel 25° anno di attività non marca solo un’espansione fisica, ma si fa portavoce di un preciso messaggio, esprimendo una dichiarazione di fiducia nel futuro del commercio tradizionale in un’ottica non di sopravvivenza, ma di sviluppo proattivo. Ancora una volta… Chapeau!