Linea Intima Edit
15 giugno 2016
Con un innato senso estetico e un talento indiscusso in disegno, stile, modello e confezione, Maya si fa le ossa creando inizialmente collezioni per altri, sia per grandi marchi che per artisti. Nel 2006, dopo due anni di messa a punto, lancia ufficialmente il suo marchio omonimo: un prêt-à-porter d’avanguardia, sapientemente strutturato, il cui protagonista è il corsetto – pezzo chiave delle collezioni – che evoca un ritorno alle origini della moda femminile.
Con la sua singolare visione della moda donna, improntata a una nuova eleganza, creativa e pensata per sublimare la silhouette, Maya seduce il pubblico e riesce immediatamente a farsi un nome. Grazie a un lavoro minuzioso e ricercato sulle forme, unito un’attenta selezione delle materie, la designer fa di ogni sua creazione un pezzo «unico nel suo genere».
Sin dal suo debutto, colleziona premi per giovani talenti, collaborazioni con aziende e artisti – tra cui Lady Gaga! – e, soprattutto, sfilate: dopo aver consacrato il suo stile alla settimana della moda di Valencia, è ormai da parecchie stagioni una delle stiliste più attese sulla passerella della Mercedes-Benz Fashion Week di Madrid. Anche se le collezioni prêt-à-porter di Maya Hansen sono sempre state influenzate con brio dall’universo «dessous», la stagione A/I 2015/16 segna l’arrivo della primissima collezione spiccatamente lingerie del marchio, pensata per una donna al contempo delicata, sofisticata ed esigente.
Un velo di pizzo Chantilly, una palette di tre tonalità – nero, bianco ottico e rosa pastello –, materiali satinati e neoprene, il tutto scandito da dettagli e finiture in acciaio e ottone: è così che Maya dà vita a pezzi couture dalle strutture architetturali che non transigono mai alla regola chiave del marchio: esaltare il corpo femminile. Il prezzo di vendita al pubblico va da 400 a 800 euro a seconda dei modelli. Oggi, le collezioni prêt-à-porter di Maya Hansen sono già vendute in Spagna, nei Paesi Bassi, in Polonia, in Germania, nel Regno Unito, in Libano, a Dubai, in Kuwait, in Giappone, in Brasile, in Canada e negli Stati Uniti…. E le auguriamo il medesimo successo nella lingerie!
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