Linea Intima Edit
14 gennaio 2021
RadiciGroup prosegue nel suo impegno per far fronte all’emergenza sanitaria ed effettua un importante investimento per l’acquisizione di una nuova linea di produzione di meltblown, materiale utilizzato per la produzione di mascherine protettive e altri DPI.
Il Gruppo che ha dato prova da subito in una delle regioni più duramente colpite della sua attenzione al tema è stato in prima linea dall’inizio della pandemia nella lotta alla diffusione del Covid-19 con l’attivazione immediata di una filiera locale per la realizzazione di camici e dispositivi in tessuto non tessuto spunbond. Da qui la decisione di puntare anche sulla produzione di meltblown, altro tipo di TNT non presente sul mercato italiano, ma indispensabile nella realizzazione delle mascherine chirurgiche.
«In piena pandemia – ha detto Maurizio Radici, Vicepresidente e COO di RadiciGroup – è risultata evidente la mancanza di disponibilità di meltblown. Noi stessi continuavamo a ricevere decine e decine di richieste di potenziali clienti: il meltblown è un materiale prodotto in quantità minima in Europa e sicuramente non sufficiente per fronteggiare le esigenze in emergenza sanitaria. Visto che abbiamo una consolidata esperienza nel mondo dei tessuti non tessuti, ci siamo mossi velocemente per capire come sviluppare una filiera made in Italy per i DPI e, appena si è presentata l’opportunità di fare concretamente qualcosa, non abbiamo avuto esitazioni».
Il nuovo impianto, in corso di installazione, è estremamente sofisticato e di notevoli dimensioni e consente di realizzare prodotti con caratteristiche tecniche particolari, non solo in polipropilene, ma anche a base di altri polimeri come poliestere, poliammide e TPU. Il macchinario si trova all’interno di Tessiture Pietro Radici SpA, società del Gruppo con sede a Gandino (Bergamo).
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