Linea Intima Edit
18 giugno 2020
In periodo di lockdown eravamo operativi, benchè in sicurezza ed a ritmi ridotti, mentre il cuore creativo ha continuato a lavorare con gli stessi standard di sempre, questo ci ha permesso, insieme alla solidità dell’azienda, di far fronte a tutte le problematiche immediate.
Aggiungo poi che il tempo “rallentato” dei due mesi di lockdown ci ha permesso di ragionare sull'incipit aziendale: quality over quantity lasciandoci la possibilità di lavorare ancora di più sul prodotto e sull'impostazione delle collezioni.
Al momento della chiusura il 60% della PE20 era consegnato, il 40% ancora in magazzino per resort e stagionali che non avevano ancora aperto. Fortunatamente la buona ripartenza ha portato i negozi a ritirarne una buona parte. Per il restante, quasi tutti resort e punti vendita prevalentemente stagionali, si stanno muovendo positivamente, e su questo siamo in grado di far fronte alla situazione con soluzioni ad hoc per ciascuno.
Per il 2021 faremo una sola collezione di Cruise (che propone anche le versioni abito dei caftani) e Donna unificata, presentando tutte le proposte a settembre perché immaginiamo che i negozi non potranno essere pronti prima per valutare e decidere, anche se dall'estero spingono per anticipare.
Stiamo valutando se tenere una serie della PE20 da postporre, ma dipende dal feed-back dei negozi. In ogni caso la collezione PE21 sarà più sintetica, una collezione troppo vasta non penso sia una opzione percorribile per i negozi, e poi è una occasione per ristabilire un po' di ordine, per re-impostare le collezioni in termini di maggiore linearità e impatto.
L’obiettivo ancora più evidente oggi è proporre un buon prodotto made in Italy con collezioni più strette ma di maggiore qualità… Se si vuole diciamo che vogliamo ragionare in un nuovo contesto creativo e propositivo, meno condizionati dal fast fashion. Questo periodo ha insegnato che è importante prendere il tempo necessario nell’ottica proporre il bello.
Non so se quanto accaduto lascerà qualcosa di specifico nella consumatrice ma mi auguro di si e che questo si rifletta sulle aziende.
soprassedendo a velocità e quantità. E poi spero proprio che la gente abbia imparato ad essere più unita, caratteristica che non è mai stata molto italiana. Questo momento è una grande occasione in quest’ottica.
Se dovessi dare uno spunto di riflessione ai negozi suggerirei quello che in fondo noi abbiamo fatto: restare molto uniti, è l'unico modo per non soccombere. Poi in prospettiva di essere fedeli al prodotto italiano, che è l’unico che può fare la differenza oggi ricercata dalla consumatrice, in particolare adesso, in un momento in cui anche lei è più sensibile alla sicurezza ed all’eticità dei prodotti e della loro origine.
RAFFAELA D'ANGELO
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