Linea Intima Edit
20 aprile 2017
E’ online sul sito calvinklein.com e sui canali social del brand "Calvin Klein or Nothing at All”, la nuova campagna Underwear P/E 2017. Al centro del progetto 7 attrici, scelte personalmente dalla regista Sofia Coppola, ognuna portavoce di un distinto universo femminile: dalla 73enne Lauren Hutton, icona della moda e del cinema sin dagli anni '60, alle giovanissime Maya Hawke (figlia di Uma Thurman e Ethan Hawke) e Chase Sui Wonders, nipote della stilista Anna Sui, passando per le 25enni Nathalie Love e Laura Harrier fino alla 40enne Rashida Jones e la 35enne Kirsten Dunst, musa cinematografica della Coppola. Non solo attrici (nella vita sono anche modelle, scrittrici, sceneggiatrici, musiciste, produttrici, attiviste, studentesse…): ritratte con la sensibilità unica con cui, nei suoi film, la regista racconta il mondo femminile, oltre che dello spot online sono protagoniste anche di una video gallery d'eccezione, in cui condividono momenti "intimi" o speciali della loro vita, come il primo bacio.
“Adoro l’idea molto americana che Calvin Klein ha delle donne — e degli uomini” afferma Sofia Coppola “Le vecchie pubblicità di Avedon con Andie MacDowell, le immagini anni ’90 di Kate Moss… mi hanno segnato profondamente negli anni della mia formazione”. E, in una sorta di "eredità d'ispirazione" che da queste prime campagne ci riporta alle iconiche immagini d’apertura del film della Coppola Lost in Translation - la ragazza distesa su un letto con indosso slip semitrasparenti - la nuova campagna Calvin Klein Underwear colpisce per lo sguardo, profondamente femminile, in cui presenta le donne in biancheria intima. “Ho riunito alcune delle mie donne preferite” spiega la regista “e ho pensato fosse molto cool vedere donne dai 18 ai 70 anni in questo modo sexy e sbarazzino. Ho apprezzato moltissimo di poter fare il contrario di quello che vedo in molte pubblicità di intimo. Volevo donne cool, intelligenti. E sono stata molto orgogliosa di avere due laureate ad Harvard nel nostro gruppo. Hanno corpi reali. E credo abbiano un rapporto con me, e con l’obiettivo, molto diverso. Non sono ritratte come dee; sono più avvicinabili”. Un tributo alle donne e alla meravigliosa complessità femminile...
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