Linea Intima Edit
20 aprile 2020
Secondo un recente sondaggio tra le aziende tessili e di abbigliamento europee, nel quadro dell'emergenza Covid-19 le prospettive a breve termine per il settore industriale sono drammatiche: il 60% delle aziende prevede che le vendite diminuiranno della metà (e il 30% prevede una riduzione anche dell'80%). Il 70% delle aziende ha seri vincoli finanziari e l'80% del campione ha ridotto (temporaneamente) la forza lavoro, ricorrendo a schemi di disoccupazione temporanea ove disponibili. Le aziende di produzione segnalano problemi nella supply chain , mentre i rivenditori affrontano il problema di una "stagione estiva perduta". 1 società su 4 sta valutando di chiudere. Questo lo scenario presentato lo scorso 16 aprile dal presidente Euratex Alberto Paccanelli in videoconferenza con il commissario Breton e altri attori chiave del settore.
Così Alberto Paccanelli (nella foto) ha commentato l'incontro: “Siamo lieti che il Commissario Breton riconosca l'importanza strategica dell'industria tessile. Senza materiali tessili, non è possibile costruire automobili, macchine o edifici, né artigiani, medici o forze di sicurezza possono svolgere appieno il proprio lavoro. Per salvaguardare l'industria, sono necessarie misure a breve termine, come l'accesso alla liquidità, la riapertura dei negozi il più rapidamente possibile (per creare la domanda), garantire un corretto funzionamento del mercato interno ed evitare qualsiasi ulteriore disagio nei mercati di esportazione. La Commissione dovrebbe inoltre evitare di aggiungere oneri normativi in questi tempi così difficili. Nel lungo termine, è indispensabile un piano strategico per supportare il rilancio del settore e migliorare la competitività sui mercati mondiali. Le catene di approvvigionamento critiche dovrebbero essere riportate in Europa ed è necessario garantire condizioni di parità sul mercato globale e soprattutto sulle merci importate. L'innovazione, la digitalizzazione e l'economia verde rimangono un obiettivo per l'industria, ma devono essere rivisti alla luce di un programma di rilancio per il settore."
In sede di dialogo si è sottolineato come, in questa situazione senza precedenti, l'industria tessile e dell'abbigliamento europea abbia reagito immediatamente all’emergenza. Oltre 500 aziende hanno riconvertito parte dei loro siti o investito in nuovi macchinari per produrre dispositivi di protezione "Le aziende europee hanno mostrato un grande senso di solidarietà durante la crisi fornendo indumenti protettivi e mascherine gratuitamente alle autorità pubbliche" ha affermato Paccanelli "Ho chiesto al Commissario di elaborare alcune misure, a breve e a lungo termine, per rilanciare l'economia e mantenere questa stretta cooperazione con i rappresentanti del settore".
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