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Linea

Expo

KIMONO
Kyoto to Catwalk

13 May 2021

Linea Intima vi presenta questa magnifica retrospettiva sul kimono, che ritrovate pubblicata anche sul nostro numero di gennaio. Un'icona della moda svelata in tutte le sue sfaccettature...

Tradizionale, senza tempo ed eterno, il kimono è il simbolo per eccellenza del Giappone, ma non solo… Secondo Anna Jackson, curatrice della mostra, “Unico, sia in termini di importanza estetica che di impatto culturale, il kimono può vantare un posto assolutamente affascinante nella storia della moda”.
Il Victoria and Albert Museum di Londra ripercorre così la sua storia in una retrospettiva originale e di ampio respiro, che svela il significato di questo modello di abbigliamento attraverso le epoche - dal 1660 ai giorni nostri - e i continenti.

Tra i 315 modelli esposti, rari esemplari di kimono risalenti al XVII e XVIII secolo si affiancano a creazioni di grandi stilisti e costumi realizzati per film emblematici e varie performance artistiche. La reinterpretazione del kimono nelle strade del Giappone è un’altra pista che è stata qui esplorata attraverso il favoloso lavoro di una new wave di designer e stilisti contemporanei. Dipinti, stampe, film, accessori per l'abbigliamento e molti altri oggetti sono stati presentati nelle diverse sale della mostra per contestualizzare ulteriormente la storia, lo stile, il fascino e l'influenza del kimono.

Foto qui sopra, da sinistra a destra:
- Outer kimono per giovane donna, probabilmente di Kyoto, 1800-1830. Image Courtesy of the Joshibi Art Museum
- Kosode con gabbione e ciliegi in fiore, crêpe di seta, tintura resistente e ricami, 1700-1750. Image Courtesy of the Joshibi Art Museum
- Cortigiana che sfila, stampa, Katsukawa Shunsen, 1804-18, Edo (Tokyo), Giappone. Museum no. E.12564-1886. © Victoria and Albert Museum, London

Fu verso la metà del XVII secolo che in Giappone iniziò a farsi strada una dinamica cultura della moda. All’epoca, le sempre più agiate classi mercantili andavano in cerca degli ultimi stili di kimono per ostentare la propria ricchezza, la propria fiducia in se stessi e il proprio gusto, mentre gli attori più importanti e le celebri cortigiane si ergevano a creatori della tendenza del momento. La forma semplice del kimono spostava l'attenzione sulla superficie del capo, dando via libera alla creazione di sontuosi disegni realizzati con tecniche sofisticate.

Foto qui sopra:
Pattern di broccato moda del Palazzo Imperiale, stampa, realizzata da Utag Utagawa Kunisada, 1847-1852, Giappone. Museum no. Circ.636 to Circ. 638– 1962. © Victoria and Albert Museum, London


Il kimono fu esportato per la prima volta in Europa a metà del XVII secolo, generando un impatto immediato sugli stili di abbigliamento dell'epoca. In parallelo, in Giappone venivano importati tessuti stranieri da incorporare nella creazione dei kimono. Solo pochi pezzi sono sopravvissuti all’onda del tempo e testimoniano, ancora oggi, questo periodo di scambi culturali, in cui spiccano modelli realizzati in Giappone per gli olandesi e kimono arricchiti con broccati francesi o chintz indiani.

Foto qui sopra, da sinistra a destra:
- Camicia da notte (Japonse Rock), Giappone, 1700-1750. Image Courtesy of the Collection of the Gemeentemuseum Den Haag
- Sottoveste per kimono maschile (juban). Tessuto realizzato in Gran Bretagna o in Francia, personalizzato in Giappone, 1830-1860. Image Courtesy of the Khalili Collection
- Kimono destinato all’esportazione, probabilmente Kyoto, Giappone, 1905-15 © Victoria and Albert Museum, London

La fine del XIX secolo vide diffondersi a livello mondiale una vera e propria mania per l'arte e il design giapponese. I kimono acquistati dai grandi magazzini come Liberty & Co a Londra andavano a ruba tra chi, indossandoli, ne faceva l’espressione del proprio senso artistico. Il Giappone ha risposto alla domanda creando un "kimono per stranieri", sontuosamente ricamato, mentre il mercato interno andava rapidamente trasformandosi grazie all'utilizzo di tecnologie tessili europee e all’impiego di coloranti chimici.

Foto qui sopra, da sinistra a destra:
- Cappa creata da Paul Poiret, 1913 circa, Parigi. © Victoria and Albert Museum, London
- “Kaidan” (scale) di Kobayakawa Kiyoshi (1899-1948), rotolo appeso, inchiostro e colori su carta
- Kimono per giovane donna (detto furisode), 1905–20, probabilmente di Kyoto, Giappone. © Khalili Collection, K106

L'impatto decisivo del kimono sulla moda occidentale si ebbe però all'inizio del XX secolo, quando stilisti come Paul Poiret, Mariano Fortuny e Madeleine Vionnet abbandonarono le silhouette strette dal corsetto a favore di ampi strati di tessuto ad avvolgere il corpo con giochi di drappeggio.

Foto qui sopra, da sinistra a destra:
- “Beyond”, kimono femminile, creato da Moriguchi Kunihiko, 2005, Kyoto, Giappone. Image Courtesy of the Khalili collection. © Moriguchi Kunihiko
- Costume per Obi-Wan Kenobi, interpretato dall’attore Alec Guinness (1914-2000) nel film “Star Wars: Episode IV - A New Hope” del 1977. John Mollo. Stati Uniti, 1977. Courtesy of Lucasfilm Ltd
- Madonna, video Nothing Really Matters, 1999. Foto di Frank Micelotta © Getty Images

Il kimono ha continuato, ancora e sempre, a ispirare gli stilisti di tutto il mondo. Tra i modelli di “phare” ricordiamo il kimono creato dal Living National Treasure giapponese Kunihiko Moriguchi, l'abito pensato per Björk da Alexander McQueen, che la cantante indossa sulla copertina dell’album Homogenic; senza dimenticare i costumi originali di Star Wars ispirati al kimono e disegnati da John Mollo e Trisha Biggar. Modelli firmati Yves Saint Laurent, Rei Kawakubo e John Galliano mostrano il ruolo di un kimono che si vuole senza dubbio eterna fonte di ispirazione per i fashion designer.

Foto qui sopra, da sinistra a destra:
- Kimono Times, Akira Times, 2017. © Akira Times
- Christian Dior, Haute Couture Primavera/Estate 2007. © Getty Images-  Standing Rock Cyalume. © TAKAHASHIHIROKO INC

La capacità di questo capo di essere interpretato e trasformato è ben visibile nelle creazioni di Thom Browne, Duro Olowu e Yohji Yamamoto. Il suo carattere atemporale e universale ha fatto poi del kimono un costume ideale per il cinema e la performance artistica: gli abiti indossati da Toshirō Mifune nel film Sanjuro, i costumi premio Oscar del celeberrimo Memorie di una geisha, per non parlare del set creato da Jean-Paul Gaultier per Madonna per il videoclip Nothing Really Matters sono solo alcuni esempi.

Foto qui sopra, da sinistra a destra:
- Thom Browne, Prêt-à-Porter Uomo Primavera/estate 2016. Image Courtesy of Getty Images
- Mantella cache-cœur con cintura, creata da Duro Olowu, Autunno/Inverno 2015, Inghilterra. © Duro Olowu
 - YOSHIKIMONO©JFWO

Il Giappone stesso vede oggi un rinnovato interesse per il kimono: il designer Jōtarō Saitō dà vita a kimono couture che fa sfilare in passerella, l'artista tessile Hiroko Takahashi sta colmando il divario tra arte e moda, mentre una serie di look più casual vengono creati da piccoli laboratori indipendenti come Rumi Rock e Modern Antenna.

Foto qui sopra:
 Maiko nel quartiere Gion a Kyoto, Giappone.© Getty Images

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