Linea Intima Edit
22 febbraio 2021
Dopo 10 anni di collaborazione con la storica azienda di Cuneo la stilista ha preso un'altra strada. Obiettivo: capitalizzare sui punti di forza della griffe per segmentare l’offerta, allargare al prêt-à-porter e crescere all’estero.
Signora D’Angelo, come mai questa decisione, questa scelta di appoggiarsi ad un nuovo partner industriale e distributivo?
Il periodo attuale è complicato ma penso sia giusto non fermarsi; prima o poi tutto questo passerà, ma in momenti come gli attuali si rallenta per riflettere e trovare soluzioni innovative. Ho deciso di sviluppare i punti di forza del marchio e capitalizzare sulle sue caratteristiche per fare uno step-forward. Penso che oggi si debba eccellere per emergere, e quindi voglio puntare in modo più deciso su qualità e tradizione, migliorando il price-point sempre in ambito di qualità, e focalizzare nuovi mercati con precise prospettive ed una chiara visione. Per far questo, senza cercare nuovi soci, io e la mia famiglia, titolari della Griffe oggi e domani, abbiamo deciso di sviluppare una partnership con la società che più ci sembra capace di essere il partner ideale per il futuro.
Con quale società? E per quali caratteristiche la ritiene ideale?
E’ l’azienda della Famiglia Stefanelli, nel Salento; una azienda solidissima e strutturata, un industria con grande capacità, e la proprietà sono marito e moglie, giovani e con una grande esperienza. Una azienda famigliare, economicamente salda, dinamica, e con una storia nel prêt-à -porter di alto livello alle spalle, che per lo sviluppo di Raffaela D’Angelo sarà importante. Il Salento è in un territorio di tradizione tessile, la Puglia dove c’è un vero circuito di filiera, con aziende ricche di tradizioni artigianali ma attente a tutte le nuove tecnologie più moderne; molti degli stilisti più noti a livello internazionale producono qui. E’ una regione in cui si respira molta italianità.
Con questa famiglia ho avuto subito un buon feeling, è questo è di buon auspicio. Inoltre, per non fare mancare niente alle nostre richieste, l’azienda che nasce nel prêt –à-porter, ha subito rilevato un laboratorio specializzato in produzione di costumi da bagno per il progetto.
Quali sviluppi sono previsti per il futuro per la collezione?
In un'ottica di crescita abbiamo quattro obiettivi oggi: migliorare le gamme ed il price point, proporre anche altri prodotti, aumento della qualità, sviluppo di mercati in cui ora la griffe non è presente.
Come prodotto già oggi abbiamo una capsule invernale ai primi di gennaio, poi il cruise in aprile e la summer in giugno; la capsule invernale lanciata nel 2020 ha ottenuto un buon successo, e viene riproposta con maggiori obiettivi anche per il 2021. L’idea è di arricchire le collezioni Raffaela D’Angelo anche di proposte abbigliamento ed accessori; soprattutto dall’estero ci richiedono sempre più spesso maggiori proposte anche di esterno. Nel mondo del mare la percezione del prodotto è semplificata; nel mondo dell’abbigliamento no, il prodotto è importante e fondamentale, da qui la nuova demarche. Aggiungeremo quindi una capsule abbigliamento; poi integreremo accessori come borse, cinture e scarpe. Ci stiamo già lavorando per un programma a lungo termine. Ciò che è bello di quest’azienda è che arrivando dal prêt-à-porter sono abituati a questa evoluzione.
Una nuova proposta per tutti da subito?
Lo sforzo sarà clusterizzare la collezione. In Italia migliorerò il posizionamento; il 2021 ha tenuto bene su tutte le posizioni, ma l’obiettivo è di aggiungere nuovi punti vendita e migliorare le fasce prezzo. L’azienda cui ci appoggiamo ha struttura e presenza su mercati esteri importanti con i contatti commerciali e le capacità produttive per uno sviluppo più evidente da subito; per l’extra Europa in prima battuta gli USA bene, poi i paesi del Golfo, poi l’Asia con un primo step in Cina e Giappone; sull’estero abbigliamento e complementi moda saranno molto importanti a partire dai kaftani ed accessori.
E la strategia e struttura distributiva?
La collezione e le sue capsule saranno adattate per paese e target, con una strategia internazionale, pianificata, e non come rincorsa alle esigenze e richieste del mercato.
Una strategia sviluppata su analisi, obiettivi strategici, di termine e pianificazione, il tutto nell’ambito del piano operativo dell’azienda. In questo prendono maggiore importanza gli Showroom; in Italia resta lo storico di Milano e poi nuovi all’estero. Anche la forza vendita in Italia resta la stessa, per le nuove zone prevediamo showroom e responsabili commerciali locali. Prevediamo nel prossimo futuro anche una piattaforma web b2b per un contatto più diretto con i clienti.
Qualche novità come concept collezione per il futuro?
Nell’ambito dello stile Raffaela D’Angelo che ha determinato il successo della griffe integrerò man mano, in tutte le linee, proposte sviluppate nel contesto della sostenibilità. Qui la struttura dell’azienda è pronta e già è operativa in questo contesto per il mercato italiano ed il grande export. Sono certa anche di interessanti collaborazioni con i migliori tessutai che sono specialisti su questo fronte, per proposte sempre più vere e tangibili in ambito sostenibilità.
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