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12 July 2018
Si tratta di una nuova iniziativa di Sistema Moda Italia, voluta dal suo Presidente Marino Vago, con la quale l’associazione nazionale che riunisce tutta l’industria italiana del settore vuole riaccendere l’attenzione di tutti sul tema della formazione dei giovani alle professioni tipiche ed insostituibili per le produzioni del tessile e dell’abbigliamento.
Il Comitato Education di SMI è presieduto da Paolo Bastianello e riunisce i rappresentanti di tutti i principali distretti produttivi del settore, tra cui Bergamo, Biella, Como, Prato, Reggio Emilia, Varese, fino al Veneto, l’Umbria, la Campania, la Puglia. Il progetto nasce infatti dall'assunto che, pur variamente declinati a seconda della vocazione produttiva locale, i nodi fondamentali relativi alla formazione tecnica e professionale per la moda sono comuni a tutto il territorio nazionale e devono essere opportunamente affrontati al tavolo dell’associazione nazionale, mettendo a frutto ogni possibile sinergia, concentrando le risorse disponibili e valorizzando su scala nazionale le migliori esperienze già presenti nei singoli distretti. Il tutto realizzato nel quadro e in coerenza con le politiche dell’Area Education di Confindustria, guidata da Gianni Brugnoli, che da imprenditore tessile segue di persona l’iniziativa.
C’è infatti già una emergenza da affrontare: i dati dicono che nei prossimi anni, solo per effetto del normale turnover, il settore T/A assumerà quasi 50.000 nuovi addetti, soprattutto in ruoli qualificati, con significative percentuali di laureati e diplomati. Ma nelle scuole tecniche e professionali gli iscritti ai corsi dedicati alle professioni del settore sono largamente insufficienti per coprire la domanda delle imprese. Il Comitato Education di SMI ha dunque già cominciato a lavorare su alcune priorità di intervento:
- la valorizzazione dell’immagine delle professioni tecniche dell’industria della moda presso i giovani e le famiglie;
- l’orientamento scolastico;
- l’alternanza scuola – lavoro;
- l’istruzione tecnica e professionale;
- l’incremento dei corsi ITS (Istruzione tecnica superiore);
- l’aggiornamento dei docenti e dei programmi
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