Linea
03 July 2020
Sulla base dell'osservatorio mensile Fashion Consumer Panel, sull'onda dell'emergenza sanitaria e del conseguente lockdown a maggio 2020 il mercato fashion (abbigliamento, intimo, accessori, calzature) ha bruciato circa 1 miliardo di euro, portando a 4 miliardi la perdita complessiva del comparto nei primi 5 mesi dell'anno. La riapertura dei negozi dal 18 maggio ha però portato un rallentamento del trend negativo (-43%) rispetto ai mesi precedenti; nelle due settimane monitorate, il comportamento dei consumatori nel visitare i negozi si è rivelato ancora timido, ma al contempo migliore delle aspettative. Superati gli intoppi iniziali della fase 1, a maggio si consolida la crescita dell'online, che complice la chiusura dei negozi fisici nelle prime due settimane si conferma primo canale di vendita, registrando un +35% a valore tra gennaio e maggio.
La performance è trasversale ai target e ai segmenti merceologici, con una maggiore enfasi sul bambino rispetto all’adulto e nell’intimo e calze rispetto all’abbigliamento - dato quest'ultimo, che conferma un trend di acquisto emerso nei mesi precedenti e legato alle nuove abitudini nel vestire sperimentate in fase #iorestoacasa. A maggio, in attesa del via libera a spostarsi tra le regioni e raggiungere così le spiagge, il mare è ripartito sull'online, ma non ancora nel canale fisico, dove il dato complessivo resta negativo ma dove - osserviamo noi di Linea intima - nel circuito del multimarca specializzato di fascia premium, nei primi giorni di riapertura non sono mancati i negozi che, in base all'ubicazione geografica e alla clientela target, hanno segnalato una partenza positiva delle vendite di costumi e beachwear.
Secondo l’osservatorio Fashion & Emergenza sanitaria del 26 di giugno, a poco più di un mese dalla riapertura l’indice Fashion Sentiment di Sita Ricerca - che indica come l'abbigliamento si posiziona nel modello di acquisto degli italiani, valutando la percezione del consumatore verso la situazione generale del paese, la propria situazione economica, il livello di risparmio e le priorità di spesa - arretra leggermente, ma si assesta ben al di sopra del valore di aprile.
L’incertezza sull’applicazione delle misure a sostegno dell’economia raffredda un po' gli entusiasmi, ma cresce l’ottimismo circa il superamento della crisi sanitaria personale. Nota molto positiva, dopo la riapertura del 18 maggio il 61% dei consumatori si è recato in negozio e l’80% di questi ha effettuato acquisti.
Si tratta di un tasso di conversione altissimo, che evidenzia in questa fase come la scelta di recarsi in negozio sia prioritariamente finalizzata all'acquisto e di come minima sia l'incidenza della visita per curiosità.
Il 51% dei consumatori dichiara che nei prossimi mesi spenderà come o più dell’anno scorso e solo il 6% che rimanderà gli acquisti (la metà rispetto al mese precedente).
A fronte della diffidenza, già riscontrata nelle settimane precedenti, verso i centro commerciali, in questo giro di indagine si assiste a un ritorno in primo piano del negozio in città, in particolare della boutique, ritenuta più sicura dal punto di vista della gestione del traffico e dei sistemi di sicurezza.
Un fattore promettente in chiave di rilancio del mercato nei prossimi mesi è il posticipo degli eventi sociali tipici della primavera come matrimoni, cerimonie religiose, feste di laurea. Il 46% dei consumatori ha dichiarato che nei prossimi mesi parteciperà a eventi come quelli citati e di questi il 72% ha dichiarato che effettuerà acquisti spendendo in media 300 euro e acquistando soprattutto abiti e calzature.
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